Capitale italiana della cultura - PROCIDA / il progetto

di TINA PANE*

“La cultura non isola”. Delle dieci finaliste, Procida è l’unica isola, e questa unicità è subito rivendicata nello slogan che definisce la candidatura, che la giunta comunale sostiene avvalendosi della collaborazione di Agostino Riitano, già project manager di Matera 2019 e direttore della candidatura.


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LO SPOT DI PROCIDA



regia
Simona Cocozza e Samantha Cito
musiche
Gaemaria Palumbo
voce
Lucianna De Falco
fotografia Fabrizio Acampora
riprese aeree
Aniello Intartaglia
prodotto da commissione film commission regione Campania

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Il programma abbraccia 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati. Ed è un programma dichiaratamente inclusivo, partito da un’assemblea pubblica in cui 250 cittadini, aderendo spontaneamente, hanno proposto progetti, azioni e idee. Ma sono stati coinvolti anche artisti e intellettuali italiani e stranieri con l’obiettivo di generare una visione di società improntata sull’accoglienza nonostante risulti percettibile, dall’esterno, la forte coesione della comunità isolana.

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Un approfondimento sui temi caratterizzanti del dossier di candidatura si è recentemente tenuto attraverso dirette social che già nei titoli presentavano la comunità che agisce: Procida inventa, Procida immagina, Procida include e impara, Procida ispira, Procida innova. Questi filoni individuano non solo i programmi da realizzare se l’isola otterrà il titolo di capitale, ma definiscono un piano strategico di portata pluriennale che vuole inventare un futuro dell’isola con la cultura al centro, con la cultura che si fa volano di sviluppo economico e sociale della comunità e non solo attrattore turistico. 


LEGGI                   L'ISOLA DEI MISTERI       di TINA PANE

 D’altra parte l’isola non ha mai strizzato l’occhio al turismo mordi e fuggi, mantenendosi guardinga, e gelosa dei suoi ritmi, ma non chiusa. Vale la pena ricordare che Procida ha scelto di avere uno Sprar in modalità innovativa, con nove case diffuse sull’isola, e che conta ben 25 nazionalità rappresentate, tra accoglienza di rifugiati e mogli portate dall’estero dai marinai. È un’isola che coinvolge i cittadini in programmi di Citizen Science per contrastare il fenomeno della zanzara tigre e che aderisce a programmi di eco-sostenibilità come il Plastic Free, il Carbon Free e la mobilità leggera. È un’isola infine dove la dispersione scolastica è di quattro volte inferiore alla media regionale e di tre volte a quella nazionale.

i limoniJPG

Questa piccola isola di origine vulcanica, intrisa di storia a partire dai Micenei, è anche l’isola dei limoni, che crescono generosi dappertutto, che spuntano dietro ai muri di tufo, che ombreggiano le strette strade. E non è un caso, forse, che il colore rosa antico su cui è disegnato il logo della candidatura – un cerchio centrale, l’isola, contornato da altri cerchi, l’arcipelago- sia lo stesso colore del fiore del limone.  Fare di Procida la capitale italiana della cultura per il 2022, sostengono gli organizzatori, vorrebbe dire accettare la sfida delle dimensioni ridotte ai tempi delle grandi economie di scala, vorrebbe dire ridurre la distanza.  Perché - afferma il sindaco Dino Ambrosino - “il mare per noi non è mai stato un ostacolo, ma il legame che ci stringe a tutto il Mediterraneo”.


* TINA PANE (Napoli, 1962. Una laurea, un tesserino da pubblicista e un esodo incentivato da un lavoro per caso durato 30 anni. Ora libera: di camminare, fotografare, programmare viaggi anche brevissimi e vicini, scrivere di cose belle e di memorie)

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