World water day, le direttive Ue: acqua più pulita e meno costosa

di REDAZIONE

L'Italia è prima in Europa per i prelievi di acqua a uso potabile: oltre 9 miliardi di metri cubi vengono utilizzati ogni anno, 419 litri per abitante al giorno. Una condizione di "stress idrico medio-alto" secondo l'Organizzazione mondiale della sanità: il paese usa infatti il 30-35% delle sue risorse idriche rinnovabili con un incremento del 6% ogni 10 anni.  Lo afferma Legambiente in un dossier appena pubblicato, dal titolo "Acque in rete", nella Giornata mondiale dell’Acqua, che fu istituita dall’Onu per il 22 marzo nel 1992.

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Lo stress idrico d'altronde - misurato in base all’utilizzo di acqua in funzione delle riserve disponibili - viene considerato dall'Onu medesima e dall'Unesco un problema che affligge vaste aree in tutto il mondo. Oltre due miliardi di persone vivono in paesi che ne soffrono, secondo un rapporto delle Nazioni unite del  2018. Le più citate stime internazionali parlano di quattro miliardi di esseri umani che vivono in aree caratterizzate da grave scarsità fisica di acqua per almeno un mese all’anno; e di circa 1,6 miliardi di persone che devono far fronte a una scarsità di acqua “economica” che si verifica quando, nonostante la disponibilità fisica della risorsa idrica, mancano le infrastrutture necessarie a garantire l’accesso al bene. 


leggi il RAPPORTO UNESCO del 2020 


In Italia lo sfruttamento della risorsa acqua, insieme all' urbanizzazione, all'inquinamento e alle frequenti e persistenti siccità, mette a dura prova l’intero sistema di approvvigionamento idrico. E' questo il giudizio di Legambiente nel dossier: al quadro di penuria relativa l'associazione aggiunge "le perdite lungo la rete, i nodi irrisolti sulla depurazione e le alte percentuali di 'non classificato' in merito alla qualità e alla quantità dei corpi idrici – specie al Sud – che denunciano una grave mancanza di conoscenze di base sullo stato delle acque".

leggi il DOSSIER INTEGRALE "ACQUE IN RETE"

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Sull'acqua potabile quest’anno c'è un’importante novità normativa: l’entrata in vigore, il 12 gennaio scorso, della Direttiva Europea 2020/2184 sulle acque destinate al consumo umano, direttiva che gli Stati membri dovranno recepire entro il 2023.

La norma punta a incentivare un minore consumo dell’acqua in bottiglia, aumentando e migliorando la fiducia nell'acqua del rubinetto. L'obiettivo del piano è un risparmio per le famiglie e insieme una riduzione dei consumi di plastica. Si prevede fra l'altro l'uso gratuito di acqua dentro e fuori gli spazi pubblici, il miglioramento dell'accesso al bene per  i soggetti più deboli, l'incentivazione all'uso gratuito nella ristorazione, una maggiore trasparenza in bolletta, un accesso ai dati semplificato, e l'aggiornamento di dati chimici sull'acqua al consumo. 

La direttiva Ue risponde a un’iniziativa dei cittadini europei, Right2water, che con 1,8 milioni di firme chiesero alla Commissione di aggiornare la normativa per garantire il diritto di accesso all’acqua potabile e un’adeguata fornitura di servizi igienico-sanitari.

(fonti: Unesco e Legambiente)


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