Via dei Trabocchi d'Abruzzo, un gioiello verde per ciclisti e camminatori

di MARCO PASTONESI*

Per Gabriele D’Annunzio sono “ragni colossali” e “macchine che parevano vivere di vita propria”. Per Carlo Iezzi “quelle lunghe braccia sul mare, protese verso il cielo, mi rimandano all’idea di un abbraccio, di un’attesa di una supplica”. Per Marcello Borrone “creature fantastiche dall’ossatura fragile, drammaticamente sospese fra terra e mare, come strani e giganteschi artropodi in agguato”.

Trabocchi: palafitte di travi e funi, piattaforme scheletriche e marinare, macchine artigianali da pesca, riadattate come ristoranti e trattorie. La Via verde dei trabocchi è un percorso ciclopedonale tracciato e protetto lungo la vecchia ferrovia dismessa, una settantina di chilometri, lungo l’Adriatico, in Abruzzo, da Pescara a San Salvo, che accompagna, sfiora, collega questi approdi gastronomici. Fra terra e mare, terra e cielo, cielo e mare. Fra scogli e spiagge, oasi e riserve, castelli e torri. A piedi o in bici.


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L’itinerario lentamente, faticosamente, è finalmente pronto. Quasi pronto. Fino allo scorso giugno c’erano ancora tre gallerie interrotte da lavori in corso: adesso sono state aperte e illuminate. Rimane ancora una parte impraticabile, se non camminando, in zona Lago Dragoni per la superficie composta da ghiaia e sassi, con inevitabile ricorso per i cicloturisti alla SS16, la trafficata Statale adriatica. E rimane anche un’altra parte, ma invalicabile, ancora per i cicloturisti, quella del villaggio e del camping a Ripari di Giobbe, tra Francavilla e Ortona (tant’è vero che, ufficialmente, l’itinerario parte da Ortona). Però tutto il resto è una meraviglia da godersi a passi o a pedali.

Per un turismo lento e intelligente, per un commercio locale e diretto, per una valorizzazione territoriale e naturale, la ciclopedonale va da un trabocco all’altro (da Punta Cavalluccio a Punta Isolata, da Valle Grotta a Pesce Palombo) e si snoda, si slancia, si collega per una striscia piatta e facile, libera e invitante, aperta alle quattro stagioni. Il punto più spettacolare e commovente è la Riserva naturale regionale di Punta Aderci: qui il fondo stradale è sterrato ma compatto, e si abita nel silenzio, nella solitudine, nel rispetto (fauna e flora protetti).


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Il passaparola comincia a echeggiare, pellegrini a piedi e in bici indugiano, assaggiano, si tuffano, si spostano, traslocano da un agriturismo a uno scoglio, da un bar a un trabocco. C’è ancora molto da fare, almeno per avvicinarsi ai livelli pretesi dai cicloturisti, soprattutto quelli nordeuropei, più abituati alle vacanze a piedi e in bici e dunque più esigenti. A cominciare con la segnaletica che contraddistingua il percorso e che quantifichi i chilometri di distanza dai due luoghi più vicini. A continuare con la presenza delle ciclofficine, fisse o ambulanti, o semplici colonnine con gli attrezzi indispensabili per le riparazioni più urgenti. A facilitare con le convenzioni economiche per i frequentatori nel mangiare e bere, dormire e visitare, una specie di carta che unisca i diversi punti del percorso. Forse non tutti sono ancora consapevoli di come la Via verde dei trabocchi sia un gioiello. Perfezionarla e valorizzarla (e magari collegarla anche ai percorsi a nord di Pescara) si trasformerebbe, per tutto l’Abruzzo, anche economicamente, in un tesoro. Per informazioni, https://viaverdedeitrabocchi.info e pagina Facebook Ciclabile Costa dei Trabocchi.


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Ma c’è invece chi ha già intuito il magico potere dei trabocchi. E’ una cantina sociale, la Cantina Frentana, nata nel 1958 nella campagna di Rocca San Giovanni. Ha individuato e preparato cinque itinerari, facili, per tutti, su asfalto e sterrato, per bici elettriche o muscolari, da strada o mountain bike, proprio lì, nel cuore dell’Abruzzo: negli occhi la montagna, nelle gambe il mare. L’ha battezzato “Frentana bike”, ed è – appunto - un illuminato esempio di turismo culturale e anche commerciale: un’esplorazione delle vigne, una visita alla Torre vinaria, un salto nello spaccio.bicicolonninajpg

L’itinerario più letterario è quello per Gabriele D’Annunzio: partenza e arrivo a San Vito Marina, 20,5 chilometri e 266 metri di dislivello, attraverso la Riserva naturale della Valle delle farfalle fino all’eremo dannunziano, la casa in cui il Vate convisse con Barbara Leoni e scrisse “Il trionfo della morte”.

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L’itinerario più spirituale è quello battezzato Costa del Mulino: partenza e arrivo a Rocca San Giovanni, 18,5 chilometri con 258 metri di dislivello, prima destinazione il mare, poi lungo la Via verde dei trabocchi fino all’Abbazia benedettina di San Giovanni in Venere, basilica e monastero, romanici.

L’itinerario più contadino è il Tratturo Magno: partenza e arrivo da Rocca San Giovanni, 30 chilometri con 329 metri di dislivello, c’è anche il tratto adriatico da Fossacesia Marina a Torino di Sangro, per il resto si pedala su sterrati frequentati da pastori e greggi transumanti.

L’itinerario più spettacolare è il Frentania Gran Tour: partenza e arrivo a Rocca San Giovanni, 40 chilometri con 400 metri di dislivello oppure 48 chilometri con 725 metri di dislivello, dalle pendici della Maiella al mare, fra vigneti e uliveti, è prevista anche la salita a tornanti per Paglieta, tradizionale traguardo della Tirreno-Adriatico.


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L’itinerario più medievale è il giro di Rocca e dei suoi vigneti: partenza e arrivo sempre a Rocca San Giovanni, 8,2 oppure 5,4 chilometri con un centinaio di metri di dislivello, la visita del centro storico selezionato nel ristretto club dei Borghi più belli d’Italia dal Touring club italiano, e poi la natura, la terra, l’ambiente dei tipici vigneti (Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino, Cococciola, Cerasuolo...) a pergola.

E non è tutto. In questa area ci sono anche la Riserva naturale lecceta di Torino di Sangro, il Cimitero di guerra Sangro River a Torino di Sangro, il Castello di Septe, il paese di Mozzagrogna con una villa attribuita a Gino Coppedè, il Santuario di Santa Maria Imbaro, il Cristo degli abissi e ancora la vicina cittadina di Lanciano, il paese dell’affresco Treglio, l’Oasi Wwf di Serranella e, ovviamente, l’intera Via verde dei trabocchi. Sul libriccino (con la mappa) e sul sito (www.frentanabike.it) si trovano i cinque itinerari con le varianti (anche con i file gpx scaricabili); informazioni e fotografie (con indicazioni di ristoranti, alberghi, punti di ricarica...); offerte speciali della Cantina Frentana per cicloturisti e camminatori; collegamenti utili per altre iniziative in Abruzzo.

 

  *MARCO PASTONESI (Ha scritto per ventiquattro anni per la “Gazzetta dello Sport”. Si divide tra due passioni: il rugby e il ciclismo. Su tutti e due ha scritto molti libri - tra cui Gli angeli di Coppi, Il diario del gregario, I diavoli di Bartali, con Fernanda Pessolano Attenzione ciclisti in giro. Ha affiancato Alfredo Martini nella scrittura dell’autobiografia La vita è una ruota)


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