Ultimora sul Tour, un amaro per l'Ineos

di ANDREA SATTA*

Ormai manca solo la cronometro e anche lì Pogacar può vincere. Ci sarà chi si è risparmiato sulle salite ed essendo specialista contro il tempo potrà contrastarlo, ma lui può vincere e con la voglia che ha di mettere sigilli magari un timbro lo piazza anche lì.

Il punto su cui mi faccio domande è il comportamento della Ineos, la squadra più forte del pianeta ciclistico. Cosa avrebbe dovuto fare la UAE di Tadej in questo Tour? Su ogni salita un ritmo alto per impedire che qualcuno scattasse. Lo ha fatto, la Ineos facendo sfiancare uno ad uno i propri gregari tipo Castroviejo e gli ex campioni, ormai gregari, come Gerraint Thomas e consegnando allo sloveno arrivi di montagna puliti e ordinati. Praticamente la squadra che ha curato gli interessi di Pogacar è stata la Ineos. La maglia gialla ha potuto risparmiare la UAE, la sua squadra, forse non abbastanza forte per difenderlo al Tour, almeno fino a che sui Pirenei non è’ risorto Rapha Maika, il polacco.

Questo ha una sola spiegazione: alla Ineos erano così convinti di non poter vincere il Giro di Francia che hanno corso come se Carapaz fosse lui Maglia Gialla, perchè la loro Maglia Gialla era arrivare sul podio a Parigi. Poi, facendo saltare con l’andatura sostenuta quelli che avrebbero potuto arrivare in fondo alle tappe di montagna, scremando gente come Alaphilippe e Van Aert, hanno sperato in una vittoria di tappa, da Pogacar, sazio di tanti servigi, magnanimamente concessa. Ma a vincere il Tour de France non ci hanno pensato mai. E poi, e invece, il “nuovo cannibale” si è mangiato tutto, le tappe in salita e anche la Maglia a Pois di re degli scalatori. Buona digestione, alla Ineos resta l’amaro.

*ANDREA SATTA (Cantautore, scrittore e voce dei Têtes de Bois, ogni giorno fa il pediatra nella periferia romana. A 8 anni viene selezionato per lo Zecchino d’Oro, ma la sobrietà familiare fa naufragare il progetto. Ripiega sul ciclismo, la geografia, la medicina. Nel 1992 fonda i Têtes de Bois. Tra i principali eventi ideati e in cui ha svolto il ruolo di direttore artistico “narrante”: il “Palco a Pedali”, “Stradarolo”, “Mamme Narranti”. Con i Têtes de Bois è stato premiato con la Targa Tenco 2002 (come interprete) con “Ferré, l’amore e la rivolta”, nel 2007 con “Avanti Pop”, e nel 2015 con “Extra”. Ha scritto I riciclisti , Ci sarà una volta, Officina millegiri, Mamma quante storie!, Pise e Pata) 


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