"Turbospazzaneve e infrastrutture sul Gran Sasso per rilanciare l'area", la ricetta dei sindaci di Castel del Monte

di GABRIELLA DI LELLIO*

Ogni inverno un’ordinanza prefettizia chiude la strada 17bis di Campo Imperatore,  e riduce i Comuni della zona in una situazione di isolamento, proprio nei mesi in cui qui si riversano sportivi che amano le attività fuori pista e le escursioni invernali, oltre alle centinaia di visitatori diretti nei luoghi delimitati dalle sbarre. È uno stato di cose contro il quale la protesta generale si ripete da anni, senza che si intravedano soluzioni.

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La manutenzione spetterebbe alla Provincia dell’Aquila, ma garantire nel periodo invernale la percorribilità delle strade di accesso a Campo Imperatore dal versante aquilano, dunque verso Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte, secondo quanto sostiene la provincia medesima, è impossibile per mancanza di mezzi, personale e risorse economiche. In realtà una soluzione esisterebbe, e ne parliamo con due personaggi che conoscono bene la situazione: Luciano Mucciante, ex sindaco di Castel del Monte dal 2004 al 2020, e il sindaco attuale del paese, Matteo Pastorelli. Appartengono a partiti diversi, ma su cosa fare per la 17bis sono d'accordo. Castel del Monte è un piccolo borgo,  e talvolta a poco servono le distinzioni politiche se c'è da raggiungere un obiettivo di interesse pubblico.


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(Matteo Pastorelli, sindaco di Castel Del Monte)


Incontriamo  Pastorelli e Mucciante nella sala consiliare del Comune. Inizia l'ex primo cittadino.

"...Dopo il sisma del 2009 - racconta - con il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente (in carica dal 2007 al 2017, ndr) eravamo i due rappresentanti dei Comuni del cratere al tavolo governativo per discutere su come valorizzare il territorio. Puntammo sulla viabilità, coinvolgendo anche i comuni di Santo Stefano di Sessanio e Calascio. Il sindaco dell’Aquila mirava allo sviluppo degli impianti sciistici della zona del Gran Sasso ed io alla possibilità di creare anelli per lo sci di fondo dalla Fossa di Paganica, altra stazione sciistica abbandonata da anni, fino a Fonte Vetica, dove è presente un punto di ristorazione in mezzo alla piana di Campo Imperatore"

"La D.E.A. (Dipartimento Emergenza ed Accettazione) - prosegue Mucciante - ci destinò ben venti milioni di euro. Ma per garantire la sicurezza stradale c’era la necessità di acquistare una turbina al costo di cinquecentomila euro: un mezzo particolare in grado di muoversi a quaranta chilometri orari e quindi di smaltire in velocità un numero enorme di metri cubi di neve, e dotata di GPS necessario in caso di nebbia o bufera. Questa somma fu stornata dal totale dei venti milioni, per l’acquisto del mezzo. Si fecero gare di appalto, ma con il cambiamento di amministrazione a L’Aquila il progetto fu cancellato. Non si aprirono nemmeno le buste di gara. I fondi per l’acquisto della turbina furono riaccorpati ai venti milioni iniziali destinati al capoluogo. Oggi cerchiamo di comprare la turbina con i fondi governativi del CIPE con una nuova gara di appalto, a settembre.”


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(Luciano Mucciante, ex sindaco di Castel del Monte)


Spiega Pastorelli: “L’apertura della strada nel periodo invernale è una storia travagliata. Su questa vicenda però combattiamo insieme. Cercheremo di risolvere il problema, e non solo l’acquisto della turbina, con i fondi P.I.T. (Progetti Integrati Territoriali).”

"C’è infatti - chiarisce - anche il problema di Fonte Vetica, dove si trova un punto di ristoro degli arrosticini. Lì non c’è elettricità, pur essendo possibile mettere dei tralicci, il che nega ogni possibilità di sviluppo anche di tipo sciistico. Inoltre, riguardo all’assenza di segnale telefonico in questo tratto della 17bis, ci sarebbe anche la possibilità di mettere un ripetitore. Però, nonostante le ripetute e-mail inviate da Mucciante a diverse compagnie telefoniche, nessuna si è mostrata interessata ad intervenire. 

Parafrasando un detto locale originario - “dove c’è gusto non c’è perdenza” - i sue sindaci concludono amaramente: “Dove non c’è lucro, c’è perdenza”.



*GABRIELLA DI LELLIO (Sono aquilana e sorella minore di nascita. Mi sento ottimamente a Roma e meno a L' Aquila dal terremoto del 2009. Ho insegnato lingua e letteratura inglese nel Liceo Scientifico della mia città. Sono maestra di sci perché amante della montagna e della neve. Mi piace la fotografia analogica in bianco e nero, che ho ripreso a fare dopo trent'anni e a cui intendo dedicare il mio tempo. Sono cresciuta nella FGCI e nel PCI fino alla “deriva occhettiana")