Terremoto a Napoli, da Riccio a Ferrara a Jodice le foto dell'80

di REDAZIONE 

Ha aperto i battenti oggi, venerdì 12 febbraio, nel Convento napoletano di San Domenico Maggiore, la mostra "SISMA80 - 23 novembre ore 19.34", un progetto fotografico promosso dal Comune per i 40 anni dal terremoto. 

guarda le foto di MARIO RICCIO



 L'esposizione, che era in programma per il 23 novembre dell'anno scorso e fu rimandata causa Covid, è ideata e diretta da Luciano Ferrara e prodotta da Noos Aps (responsabile della produzione Sofia Ferraioli). L’organizzazione e la curatela sono di "Tribunali138".


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(S. Angelo dei Lombardi, Visita di Alberto Moravia nelle zone terremotate, nov 1980      foto  di  Massimo Cacciapuoti)

 

"SISMA80" ospita oltre cento immagini di una ventina di fotografi di grande qualità (Archivio Luciano D’Alessandro  Studio bibliografico Marini, Roma – Massimo Cacciapuoti – Toty Ruggieri – Annalisa Piromallo – Gianni Fiorito – Fotosud con Giacomo Di Laurenzio, Antonio Troncone, Mario Siano, Guglielmo Esposito – Associazione Archivio Carbone – Pressphoto con Gaetano Castanò, Franco Castanò, Franco Esse – Mario Riccio – Giuseppe Avallone – Guido Giannini – Pino Guerra – Sergio Del Vecchio – Archivio fotografico Ferrara, Luciano Ferrara – Mimmo Jodice)  che con i loro scatti ridanno memoria della catastrofe dell'80 che mise in ginocchio l'Irpinia e l'intera Campania. Resterà aperta fino al 31 marzo 2021, con prenotazione presso noos.tribunali138@gmail.com


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(Napoli Quartieri Spagnoli 1981      foto  di Luciano Ferrara)

Le foto ritraggono gli scenari della tragedia e sono allestite nel Grande Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore: dalle proteste in piazza del Plebiscito ai terremotati alloggiati negli autobus, nelle scuole occupate, nei campi container presso i quartieri di San Pietro a Patierno, San Giovanni a Teduccio, Barra, Secondigliano. Le foto di disperazione nell’epicentro dell’avellinese con scatti che ritraggono crolli e zone devastate da Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Teora e Bagnoli Irpino, fino a Balvano nel potentino. Ancora: le fotografie di Pozzuoli con le ricostruzioni post-terremoto. La mostra prosegue nella sala del Piccolo Refettorio, dove i visitatori potranno assistere alla videoinstallazione “Il racconto dei protagonisti”, proiettata su una parete di 6 metri e realizzata da Gix Musella e Elio Di Pace, che completa l’esposizione attraverso voci e testimonianze. 

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(Lioni 1980                                foto di Mimmo Jodice)

Completa il tutto una installazione dal titolo “Il Cratere Mappe Infografiche” (mt. 6x2,5) montata nel Grande Refettorio, dove sono raccolti documenti e informazioni sul terremoto attraverso una selezione di pagine de Il Mattino dell’epoca, insieme alla mappatura dei luoghi colpiti e degli effetti del sisma. Il “Cratere” divenne il nome di una vasta area che dall’Appennino meridionale si estendeva su tutta l’Irpinia e nelle zone adiacenti delle province di Salerno e Potenza.

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(Irpinia: Laviano 1980       foto di Annalisa Piromallo)

 Il catalogo fotografico dell'esibizione, pubblicato dalla casa editrice Iod, raccoglie oltre alle fotografie i contributi di giornalisti e intellettuali fra i quali Pietro Gargano, Francesco Romanetti, Isaia Sales, Gabriella Gribaudi, Luciano Brancaccio, Laura Lieto. "SISMA80" è realizzato con il supporto di Stefano Cuntò, Federica Di Lorenzo, Graziella Portia, Livia Pacera, Giuseppe Sannino, Elio Di Pace.


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