Stiffe, il Lago Nero e le Sale delle cascate
foto e testo di GABRIELLA DI LELLIO*
La grotta di Stiffe si sviluppa in cinque grandi ambienti: La Sala del Silenzio, la Sala della prima Cascata, la Sala delle Concrezioni, il Lago Nero e la Sala della seconda Cascata.
La Sala del Silenzio è un grande ambiente alto 25 metri cui si arriva attraversando un canyon. L’aggettivo “silenzio” viene utilizzato proprio perché in questo punto non c’è rumore: il fiume scorre sotto terra passando sotto un cumulo detritico da circa 20.000 anni, risultato di crolli precedenti. Si sente solo il gocciolio dell’acqua di percolamento (il movimento dell’acqua che cola attraverso il suolo) e dello stillicidio (un gocciolamento lento e continuato). La Sala però non è sempre silenziosa, perché quando il fiume aumenta di portata non riesce a passare solo attraverso il passaggio sotterraneo - troppo stretto -, ma trova una strada alternativa di lato al passaggio turistico. Si riempie dalle prime piogge autunnali fino allo scioglimento delle nevi a primavera e la sala torna rumorosa come tutto il resto della grotta.
(La Sala della prima cascata)
La Sala della prima Cascata è il cuore della montagna. E’ la sala più grande, alta 30 metri, e la cascata fa un salto di 20 metri. In questa stagione, fine settembre-inizio ottobre, c’è poca acqua e quindi è più bassa. Le pareti sono ricoperte di concrezioni; il grigio che si percepisce è il fango dato dalla nebulizzazione dell’acqua della cascata. Durante la stagione invernale la caduta d'acqua diventa più spettacolare perché la nebulizzazione è tantissima. L’effetto ottico è particolare, perché non c’è luce naturale e non ci sono punti di riferimento ai quali paragonare lo spazio; la sensazione è che tutto sia piccolo e vicino ma potendola vedere dall’alto si ottiene la giusta percezione. La Sala è nata dai crolli di una frattura di faglia ben visibile che segue tutto l’arco della sala.
La Sala delle Concrezioni mostra bellissime stalattiti color avorio che scendono dal soffitto e si riflettono sull’acqua
Il Lago Nero è così chiamato perché nei periodi di piena si riempie fino a coprire le pareti rocciose diventate nere per la presenza di biossido di manganese. Arriva fino a cinque metri di profondità e accoglie le acque dell’ultima cascata.
(La Sala delle concrezioni)
Nella Sala dell’ultima Cascata il fiume torna ad esibirsi con tutta la sua potenza precipitando fragorosamente e offrendo uno spettacolo splendido ed inquietante. Fa un salto di 25 metri per gettarsi in un lago profondo cinque. A fianco c’è una particolare concrezione, la Vela, che racchiude i tre colori della grotta: il bianco, il rosso e il nero.
*GABRIELLA DI LELLIO (Sono aquilana e sorella minore di
nascita. Mi sento ottimamente a Roma e meno a L' Aquila dal terremoto del 2009.
Ho insegnato lingua e letteratura inglese nel Liceo Scientifico della mia
città. Sono maestra di sci perché amante della montagna e della neve. Mi piace
la fotografia analogica in bianco e nero, che ho ripreso a fare dopo trent'anni
e a cui intendo dedicare il mio tempo. Sono cresciuta nella FGCI e nel PCI fino
alla “deriva occhettiana")
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