Si viaggia solo una volta (A Christmas carol)

GIGI SPINA*

Quest’anno giuro che M. lo mando al diavolo di brutto. Aspetto solo la sua telefonata. Invece mi arriva una mail che mi spiazza. “Ciao, B., che te ne fai quest’anno? Solita sciata? O su una spiaggia esotica?”. Come se scrivesse da un altro mondo. In effetti scrive da un altro mondo. Pare che lì, dove abita lui, si possano spostare a piacimento. “Ma dài, gli rispondo, se stai scherzando non fai neanche ridere”. Allora mi chiama: “Guarda che qui c’è anche G. Manchi solo tu, ricomponiamo il trio della nostra giovinezza, magari ci scappa pure qualche jam session. Non dire di no anche quest’anno, ti prego. Ti allego il biglietto su uozzapp [lui dice proprio così], corridoio umanitario, puoi partire anche domani mattina”. E poi mi manda anche una foto fatta col drone.

FOTO 1jpeg

Nulla da dire, mi conosce bene, sa che non posso resistere al richiamo, altro che al diavolo. Santo fino all’ultimo. A rischio della vita. Pare che se ti beccano non ci sono solo multe. Dipende dal paese. Anche il carcere. Se non di peggio. Ma se dico di no anche quest’anno, magari l’anno prossimo non mi chiama, magari è l’ultima occasione. La jam session. In una grotta. Vedo già il manifesto: A child is born, new version: M. all’oro, G. all’incenso, B. alla mirra. Guest star: Gregory Armenian, The Saint! Solo stanotte.

Ma sì, parto.

FOTO 2jpeg


*GIGI SPINA (Salerno, 1946, è stato professore di Filologia Classica alla università Federico II di Napoli. Pratica jazz e tennis. Gli piace pensare e scrivere, mescolando passato e presente)   


clicca qui per mettere un like sulla nostra pagina Facebook
clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
clicca qui per consultarci su Linkedin
clicca qui per guardarci su Instagram