Si schiudono i nidi, oltre diecimila tartarughine sulle coste d'Italia
di REDAZIONE
Da Nord a Sud, da Venezia alla Calabria, sulle coste italiane è in corso la schiusa delle uova delle tartarughe Caretta caretta, i cui nidi quest'estate hanno raggiunto cifre da primato: sono 238 (acifre aggiornata rispetto alla cartina, l'ultimo ritrovamento è di mercoledì 22 settembre), e probabilmente alla fine saranno oltre 250, superando la quota record del 2020.
leggi TUTTI I DATI su TARTAPEDIA
Trenta anni fa l’unico sito di nidificazione noto era quello della Spiaggia dei Conigli di Lampedusa, diventata ora una riserva naturale. Oggi invece a fine schiusa circa diecimila esemplari andranno a ripopolare il Mediterraneo. Sono le stime di Legambiente, che alle tartarughe, come molte altre associazioni verdi, dedica una delle sue più popolari campagne. I dati di riferimento si trovano sul sito www.tartapedia.it
Al Sud il Cilento e la Costa Ionica della Calabria si confermano le nursery preferite; in Veneto Jesolo ha il primato del nido più a nord del
Mar Mediterraneo. Una conferma del fatto che l’areale di nidificazione
delle tartarughe marine si va spostando progressivamente sempre più verso il
Mediterraneo occidentale e sempre più verso settentrione, afferma Legambiente. Che a conferma del trend elenca i 2 nidi di Maratea in Basilicata, i 10 nidi del litorale laziale, i 6
nidi individuati in Toscana, fino al nido nel Savonese e i nidi lungo la costa
catalana in Spagna.
Secondo diversi studi, argomenta l'associazione, l’aumento delle temperature
determinato dai cambiamenti climatici sta rendendo questa porzione del
Mediterraneo maggiormente adatta alla nidificazione rispetto agli anni passati. In più si vedono gli effetti benefici di vari progetti di
conservazione finanziati nel tempo su scala europea e animati da varie associazioni ambientaliste che presidiano la vita e i nidi degli animali. Tra questi, ricorda Legambiente, ci sono i suoi Tartawatchers.
In questi giorni esperti e volontari di tante organizzazioni - dalla Stazione Zoologica Anton Dhorn di Napoli alla Caretta Calabria Conservation, dalla Rete TartaLazio al CNR di Oristano, da Legambiente al Wwf alle Università di Padova, Firenze e Siena, stanno raccogliendo i frutti del lavoro di sorveglianza estiva facendo da "assistenti" alla nascita di moltissime tartarughine.
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