di REDAZIONE

La Sardegna è stata la prima regione italiana a adottare un piano paesaggistico secondo il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Ma oggi -  accusano Legambiente, Italia Nostra, WWF, Lipu e FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano) - "il paesaggio sardo, costiero e interno, è sotto attacco. Edificazioni a pioggia e incrementi volumetrici indiscriminati minacciano il territorio regionale e la natura della Sardegna che possiede il più ricco e vario patrimonio di biodiversità in Europa".

Nel mirino degli ambientalisti c'è il Ddl “Piano Casa”, proposto dalla Giunta Regionale e che dovrà essere approvato dal Consiglio Regionale entro il 31 dicembre. Le associazioni lo giudicano "un attentato cementizio ai beni naturali dell'isola". Il testo contestato - affermano - prevede "l’edificazione a pioggia nelle zone rurali e naturali (anche di pregio), incrementi volumetrici, fino al 50 per cento per le strutture turistico ricettive, lungo la fascia costiera tutelata dal Piano paesaggistico regionale e perfino nei 300 metri dal mare". Anche se su questi ultimi "al momento  i recentissimi annunci a mezzo stampa del Presidente della Regione fanno sperare in un passo indietro".

Nel complesso, lamentano gli ecologisti, le maglie larghe del provvedimento provocherebbero "il progressivo degrado paesaggistico ambientale del territorio, la perdita di valore (anche turistico) del territorio costiero ed interno". Oltre a sottovalutare il dissesto idrogeologico che pesa sulla Sardegna: "Circa 120.000 sardi sono residenti in aree a rischio medio di alluvioni e circa 42 mila edifici sono in zone pericolose; inoltre parti significative di territorio regionale sono esposte a potenziali pericoli di frana".

Le associazioni intendono chiedere al governo, nel caso in cui la legge fosse approvata, di impugnarla; e minacciano di far ricorso alla Commissione Europea perché attivi una procedura di infrazione per il mancato rispetto della Direttiva sulla Valutazione Ambientale Strategica.

clicca qui per mettere un like sulla nostra pagina Facebook
clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
clicca qui per consultarci su Linkedin
clicca qui per guardarci su Instagram