Sanremo adieu con il sorriso di Fiorello: "Ai prossimi deve andare male, male, male"

di MARCELLA CIARNELLI* 

Con i chiari di luna che stiamo vivendo chi poteva vincere Sanremo se non il gruppo dei Maneskin, alle 2,37 di una notte di spettacolo andato avanti per sei ore e capace di sfiancare il più accanito dei sostenitori, tutti indeboliti dai trascorsi mesi di pandemia e dalla paura per il futuro? Maneskin in danese significa appunto chiaro di luna ed i quattro ragazzi, figli di X Factor ma per la finale in tutina modello Achille Lauro, hanno fatto vedere le stelle agli altri concorrenti. 

E’ stato il Festival più straordinario dall’origine ai giorni nostri, senza pubblico causa virus, col palcoscenico ricco di ospiti, alcuni piacevoli altri autoreferenziali, pieno di lustrini per ravvivare l’atmosfera cupa del Paese, illuminato da luci spaziali, con i fiori come da tradizione che a un certo punto sono toccati anche agli uomini dopo la protesta delle donne perché l’omaggio a una interpretazione non ha genere. Con ascolti a toccare nell’ultima sera quasi undici milioni di telespettatori di media pari al 53,5 per cento di share. Gli undici milioni l’anno scorso furono superati di mezzo milione di unità. Lo share fu del 68,8 per cento.




Piccole notazioni sulla classifica. Così, per dire. Il pronostico di una vittoria scontato non lo hanno rispettato Francesca Michielin e Fedez  poi Ermal Meta. Sono arrivati secondi e terzi perché il settantunesimo festival di Sanremo l’ha vinto il rock di “Zitti e buoni". C’è la sorpresa di Orietta Berti che con l’occhio di una che se ne intende in tempi non sospetti ha g ià detto che di tutti i colleghi di gara lei una esibizione l’avrebbe fatta proprio con i vincitori. La veterana che mancava da 29 anni comunque si è piazzata al nono posto votata da un pubblico che ha segnato in proporzione la prevalenza dei giovani.

Le signore “tradizionali” non hanno deluso, con i piazzamenti di Arisa, Noemi, Malika Ayake. Ma la parte delle leonesse l’hanno fatta le ospiti d’onore Loredana Bertè, Ornella Vanoni straordinaria in coppia con Francesco Gabbani, Emma e Alessandra Amoroso. Tutti dalla parte dei lavoratori dello spettacolo, quelli che stanno dietro le quinte e che faticano a volte per molto poco e devono proteggere la loro precarietà. Potranno tornare alla normalità anche grazie al fatto che nessuno dei presenti li ha dimenticati. A cominciare da Zlatan Ibraimovic che è riuscito a diventare simpatico anche ai non milanisti.

Sanremo è anche look. Achille Lauro ha fatto scuola ed ha sdoganato qualunque pezzo di stoffa, anche poca, al di là della tradizione. E vai con i variopinti (firmati) completi di Fedez, l’abito da sposa di Madame rigorosamente senza scarpe, La rappresentante di lista in versione paralume gigante, il pullover grigio e i jeans di Aiello che ha scelto il casual, i travestimenti di Max Gazzè e di Extraliscio e Davide Toffolo, e dello Stato sociale. 

La kermesse sanremese è innanzitutto presentatori. Amadeus e Fiorello hanno fatto di tutto, cantato, ballato, imitato, cabaret e avanspettacolo, per condurre in porto una nave che aveva rischiato di non salpare. E hanno anche dialogato con chi ha polemizzato con loro e chi li ha sostenuti. Tutti gli espertoni per una volta non Ct della nazionale ma musicofili eccelsi che hanno trovato da ridire sulle scelte. La strana coppia non ci sarà il prossimo anno. Un saluto necessario per non rischiare di cadere nella replica della replica. Ne dovrà passare di tempo per ritrovarli da soli o in coppia sul palco dell’Ariston. 

Intanto Fiorello ha dato il benvenuto da par sua a chi verrà: “Vi auguro una platea piena di gente ovunque, là sopra, in mezzo all’orchestra. Fuori dall’Ariston ci devono essere milioni di persone, ospiti internazionali. Dovrà essere un festival pieno di gente ma deve andare malissimo. Ma male, male, male. Ve lo auguro con tutto il cuore”. Insomma se l’anno prossimo si sarà tornati alla normalità sarà facile tornare ai grandi numeri. Da Sanremo 2021 è tutto.  Scongiuri, prego.


*MARCELLA CIARNELLI (Romana di ritorno, napoletana per sempre. Giornalista per passione sempre all’Unità. Una vita a seguire le istituzioni più alte fino al Quirinale senza perdere la curiosità per ogni altro avvenimento. Tante passioni: il cinema, il teatro, i libri, gli animali, il mare, i viaggi, la cucina, gli umani nelle loro manifestazioni più diverse…e la squadra del Napoli)

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