Redu, il paese del libro
di GIULIA GIGANTE*
Tra le numerose sorprese celate tra i boschi delle Ardenne forse la più inattesa è Redu, un piccolo borgo simile a un presepe in pietra grigia. Tra le case in stile tradizionale vallone e la piazzetta dominata dalla chiesa di Saint-Hubert con il suo campanile aguzzo, si apre una visione insospettabile: una successione quasi ininterrotta di librerie (ben 14 in un paesino che conta sì e no 400 anime) di tutte le risme e albergate in tutti i possibili ricettacoli. Nei cortili e negli ex-fienili, in vecchie botteghe e nei granai riattati il re è il libro in tutte le sue forme: girando tra bancarelle, vetrine ed espositori e scartabellando un po’, ognuno può trovare quello che cerca. Vi sono libri antichi e moderni spesso irreperibili altrove, sia per adulti che per bambini, pubblicazioni di tutti i generi, anche i più astrusi, in 4 lingue diverse (francese, olandese, tedesco e inglese) e tanti fumetti (la cosiddetta “Bédé”, un genere estremamente popolare tra i belgi). L’atmosfera è allegra e un po’ bohèmienne e, soprattutto nei fine settimana (in tempi normali, senza coronavirus), il villaggio si anima e arriva gente da ogni dove alla ricerca di libri dimenticati, fervono laboratori di rilegatura, doratura e arti calligrafiche, si riempiono i numerosi caffè, bistrot, brasserie oltre, naturalmente, a un paio di caffè letterari.
(foto di Giulia Gigante)
Laddove, in un tempo alquanto remoto, c’era solo un mulino di cui purtroppo non è rimasta traccia, è sorto - ai margini di un bosco e a pochi passi dal letto di due fiumi, la Lesse e l’Our, - questo piccolo abitato che quasi per caso è diventato, insieme al suo omologo gallese Hay-on-Waye, un unicum in Europa. L’avventura ha avuto inizio nel 1984, quando il primo mercato di libri rari e di occasione organizzato a Redu ha riscosso inaspettatamente un successo straordinario attirando oltre quindicimila spettatori. È stato allora che Redu ha capito la sua vocazione ed è diventata “il paese del libro”. Adesso, ogni anno vi si svolgono manifestazioni, cui partecipano artisti, scrittori e saltimbanchi, come “La notte del libro” (in agosto) e “La fiera del libro” (durante la settimana santa), anche se l’appuntamento più seguito è l’indiavolata “festa della strega” (Sabbat de La Gypsine) che ha luogo nel mese di settembre.
(foto di Giulia Gigante)
Al di là dei libri, Redu raccoglie un piccolo numero di artigiani specializzati nella lavorazione della carta e del cuoio, nella preparazione di marmellate, soprattutto di lamponi (da non perdere la visita alla “Framboiserie”) che abbondano in questa zona, e della lana. A questo proposito si segnala la “Maison des Laines”, che non si limita a vendere lane e feltri di ogni sorta e colore, ma è anche un punto di incontro per gli appassionati dei lavori a maglia che si scambiano trucchi e consigli tra un tè e una fetta di torta.
Last but not least, il paese è anche un buon punto di partenza per trekking e passeggiate in una delle più belle zone delle Ardenne. A integrazione di una futura gita da queste parti, non dimenticate che, a pochi chilometri dal “paese del libro”, si trova l’Euro Space Center, dove, grazie a giochi di simulazione, è possibile vivere, in maniera virtuale ma, pare, estremamente verosimile, l’esperienza dei viaggi spaziali. Pronti per la partenza?
*GIULIA GIGANTE (nata a Napoli, vive attualmente a Bruxelles, ama andare alla ricerca di nuovi mari, venti e conchiglie, di altri modi di vivere e di pensare, di tracce di passati remoti e recenti. Conosce dieci lingue, ma a tutte preferisce il russo ed è convinta, con Dostoevskij, che “la bellezza salverà il mondo”)
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