Raffaello ai raggi X, l'artista e la bottega in mostra a Capodimonte

di REDAZIONE

Si è aperta ieri 10 giugno al Museo e Real Bosco di Capodimonte, diretto da Sylvain Bellenger,   la mostra "Raffaello a Capodimonte: l’officina dell’artista", curata da Angela Cerasuolo e Andrea Zezza.  Fa parte delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte dell'artista e punta a valorizzare l'ampio patrimonio raffaellesco del Museo.  Resterà visitabile fino al 13 settembre.

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(Raffaello, Madonna del Divino amore       1516-1518                  Museo e Real Bosco di Capodimonte)     


Il percorso di visita offre al pubblico le novità scaturite da una campagna di indagini diagnostiche condotte nel Museo, con la collaborazione di centri specialistici italiani e stranieri, fin dal 2018.  Sono state utilizzate radiografie a raggi X (XRR),  riflettografie a infrarossi (IRR), fluorescenze a raggi X (XRF) e tecniche di imaging MA-XRF,  per comprendere meglio - senza naturalmente danneggiare le opere - le strutture interne dei dipinti, la natura dei materiali e le dinamiche tecniche della creazione artistica. Novità quindi sia nella "lettura" delle opere d'arte sia sulle caratteristiche del lavoro nella bottega di Raffaello, soprattutto in tema di creazione  di multipli, copie, derivazioni dagli originali. 


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(Madonna del Divino amore     dettaglio radiografico)


Il Museo e Real Bosco di Capodimonte conserva alcune opere autografe importanti che scandiscono le tappe della carriera dell'artista:  "L' Eterno e la Vergine", due frammenti della Pala di San Nicola da Tolentino (1500-1501), il Ritratto di Alessandro Farnese, poi papa Paolo III (1511 circa),  "Mosé e il roveto ardente" (1514), cartone preparatorio per l’affresco della volta della Stanza di Eliodoro in Vaticano, la Madonna del Divino Amore (1516-18), dipinto tra i più ammirati nel corso del Cinquecento, poi caduto nell’oblìo e solo recentemente "rivalutato", anche grazie alle indagini scientifiche e al restauro.


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(Raffaello, ritratto del cardinale Alessandro Farnese       1511 ca.      Museo e Real Bosco di Capodimonte)  


Capodimonte conserva anche un’opera fondamentale di Giulio Romano, il principale allievo di Raffaello, la Madonna della gatta (1518-1520 ca.?), che segue un modello del maestro, e di cui le indagini diagnostiche aiutano a comprendere meglio tanto la prima realizzazione quanto le cause dei problemi che ne hanno resa problematica la conservazione.  Una serie di copie, derivazioni, multipli, alcune delle quali forse elaborate nella bottega stessa dell'artista (Madonna del Passeggio, Madonna del Velo), altre per mano di artisti di prima grandezza per committenti importanti, consentono di capire meglio questo tipo di produzione, che costituiva larga parte dell'opera delle botteghe del Cinque e del Seicento.


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(Una scheda diagnostica)


Le indagini diagnostiche saranno discusse anche nel corso del convegno internazionale "Raffaello 1520-2020", rinviato di un anno a causa della pandemia, in programma da giovedì 1° luglio a sabato 4 luglio a Capodimonte e all'Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.


(fonte: ufficio stampa Museo di Capodimonte)


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