Prove Invalsi in pandemia: scuole elementari stabili, nelle secondarie crollano italiano e matematica
di REDAZIONE
Dopo la stasi-pandemia nel 2020, sono riprese nelle scuole le prove Invalsi, e l'istituto ha presentato oggi, 14 luglio 2021, i dati della nuova rilevazione, svolta "a conclusione di un anno scolastico molto particolare, ancora profondamente influenzato dalla persistenza del COVID-19".
Le prove rappresentano la prima misurazione su larga scala degli effetti sugli apprendimenti di base conseguiti (Italiano, Matematica e Inglese) dopo lunghi periodi di interruzione delle lezioni in presenza a causa di contagi. Detto in breve: elementari OK, le superiori tracollano in Italiano e Matematica.
I RISULTATI INVALSI IN SINTESI
L'Invalsi inizia segnalando un lato positivo: la partecipazione delle scuole è stata elevata, oltre il 98% nella scuola primaria, il 93% nella scuola secondaria di primo grado e l’82% nella scuola secondaria di secondo grado. Le prove hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria, circa 530.000 studenti della scuola secondaria di primo grado e circa 475.000 studenti dell’ultima classe della scuola secondaria di secondo grado.
IL CONFRONTO 2019-2021
Nella scuola primaria fra il 2019 e il 2021 il quadro è sostanzialmente stabile, e le difficoltà della pandemia secondo Invalsi non hanno inciso più di tanto.
Mediamente i risultati in Italiano al termine della seconda e della quinta elementare sono molto simili in tutto il Paese, e anzi aumentano talvolta gli allievi che si trovano nei livelli più alti della scala. Per Matematica, invece, si osserva un leggero calo del risultato medio complessivo rispetto al 2019 e una piccola riduzione del numero degli allievi che raggiungono risultati buoni o molto buoni. I risultati di Inglese sono invece ottimi ovunque. Già nelle elementari però cv'è a margine una nota di apprensione: in Italiano, in Inglese e ancora di più in Matematica "si riscontra una differenza dei risultati tra scuole e tra classi nelle regioni meridionali". Ciò significa che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti.
Molto meno rosea, invece, la situazione nelle scuole di primo grado. Vediamo. Gli studenti che NON raggiungono risultati in linea con gli standard prefissati sono: in Italiano il 39% (+5 punti percentuali rispetto sia al 2018 sia al 2019), in Matematica il 45% (+5 punti percentuali rispetto al 2018 e +6 punti percentuali rispetto al 2019), in Inglese-lettura il 24% (-2 punti percentuali rispetto al 2018 e +2 punti percentuali rispetto al 2019), in Inglese-comprensione il 41% (-3 punti percentuali rispetto al 2018 e +1 punto percentuale rispetto al 2019).
In tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si verificano alle medie tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. Inoltre, tra questi ultimi diminuisce di più la quota di studenti con risultati più elevati. I divari territoriali tendono anche qui ad ampliarsi. In alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) si riscontra secondo Invalsi un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi, che raggiunge il 50% e oltre della popolazione scolastica in Italiano, il 60% in Matematica, il 30-40% in Inglese-lettura e il 55-60% in Inglese-comprensione.
Infine le scuole superiori: i risultati di Italiano e Matematica sono più bassi, in alcuni casi molto più bassi, si può dire un crollo. Stabile, unica nota positiva, l'Inglese.
In particolare, ecco gli studenti delle superiori che non raggiungono risultati "in linea": per l' Italiano il 44% (+9 punti percentuali rispetto al 2019); per Matematica il 51% (+9 punti percentuali rispetto al 2019). Rispetto al 2019 si riscontra un calo di circa 10 punti in Italiano a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni; un calo di circa 10 punti in Matematica a livello nazionale, anche qui con differenze rilevanti tra le regioni e con percentuali molto elevate di allievi al di sotto del livello minimo nel Mezzogiorno: maglie nere, Campania e Puglia.
(fonte: INVALSI)
Dopo la stasi-pandemia nel 2020, sono riprese nelle scuole le prove Invalsi, e l'istituto ha presentato oggi, 14 luglio 2021, i dati della nuova rilevazione, svolta "a conclusione di un anno scolastico molto particolare, ancora profondamente influenzato dalla persistenza del COVID-19".
Le prove rappresentano la prima misurazione su larga scala degli effetti sugli apprendimenti di base conseguiti (Italiano, Matematica e Inglese) dopo lunghi periodi di interruzione delle lezioni in presenza a causa di contagi. Detto in breve: elementari OK, le superiori tracollano in Italiano e Matematica.
I RISULTATI INVALSI IN SINTESI
L'Invalsi inizia segnalando un lato positivo: la partecipazione delle scuole è stata elevata, oltre il 98% nella scuola primaria, il 93% nella scuola secondaria di primo grado e l’82% nella scuola secondaria di secondo grado. Le prove hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria, circa 530.000 studenti della scuola secondaria di primo grado e circa 475.000 studenti dell’ultima classe della scuola secondaria di secondo grado.
IL CONFRONTO 2019-2021
Nella scuola primaria fra il 2019 e il 2021 il quadro è sostanzialmente stabile, e le difficoltà della pandemia secondo Invalsi non hanno inciso più di tanto.
Mediamente i risultati in Italiano al termine della seconda e della quinta elementare sono molto simili in tutto il Paese, e anzi aumentano talvolta gli allievi che si trovano nei livelli più alti della scala. Per Matematica, invece, si osserva un leggero calo del risultato medio complessivo rispetto al 2019 e una piccola riduzione del numero degli allievi che raggiungono risultati buoni o molto buoni. I risultati di Inglese sono invece ottimi ovunque. Già nelle elementari però cv'è a margine una nota di apprensione: in Italiano, in Inglese e ancora di più in Matematica "si riscontra una differenza dei risultati tra scuole e tra classi nelle regioni meridionali". Ciò significa che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti.
Molto meno rosea, invece, la situazione nelle scuole di primo grado. Vediamo. Gli studenti che NON raggiungono risultati in linea con gli standard prefissati sono: in Italiano il 39% (+5 punti percentuali rispetto sia al 2018 sia al 2019), in Matematica il 45% (+5 punti percentuali rispetto al 2018 e +6 punti percentuali rispetto al 2019), in Inglese-lettura il 24% (-2 punti percentuali rispetto al 2018 e +2 punti percentuali rispetto al 2019), in Inglese-comprensione il 41% (-3 punti percentuali rispetto al 2018 e +1 punto percentuale rispetto al 2019).
In tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si verificano alle medie tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. Inoltre, tra questi ultimi diminuisce di più la quota di studenti con risultati più elevati. I divari territoriali tendono anche qui ad ampliarsi. In alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) si riscontra secondo Invalsi un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi, che raggiunge il 50% e oltre della popolazione scolastica in Italiano, il 60% in Matematica, il 30-40% in Inglese-lettura e il 55-60% in Inglese-comprensione.
Infine le scuole superiori: i risultati di Italiano e Matematica sono più bassi, in alcuni casi molto più bassi, si può dire un crollo. Stabile, unica nota positiva, l'Inglese.
In particolare, ecco gli studenti delle superiori che non raggiungono risultati "in linea": per l' Italiano il 44% (+9 punti percentuali rispetto al 2019); per Matematica il 51% (+9 punti percentuali rispetto al 2019). Rispetto al 2019 si riscontra un calo di circa 10 punti in Italiano a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni; un calo di circa 10 punti in Matematica a livello nazionale, anche qui con differenze rilevanti tra le regioni e con percentuali molto elevate di allievi al di sotto del livello minimo nel Mezzogiorno: maglie nere, Campania e Puglia.
(fonte: INVALSI)
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