Protesta di Greenpeace su una piattaforma a Ravenna: "No alla finzione ecologica fra governo e aziende petrolifere"

di REDAZIONE

Questa mattina 29 settembre attivisti e attiviste di Greenpeace Italia hanno inscenato una protesta sulla piattaforma Porto Corsini Mare Ovest, al largo delle coste di Ravenna, per denunciare quello che definiscono come “il patto della finzione ecologica” che a giudizio dell'associazione ambientalista "vincola il nostro Paese alle fonti fossili e alle inefficaci politiche del governo contro la crisi climatica, e finisce per favorire solo aziende inquinanti come Eni".


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Gli attivisti con le maschere di Draghi e Cingolani hanno mimato la stipula del “patto” con il Cane a sei zampe, e sulla trivella è stato esposto uno striscione con lo slogan “Basta bugie di Eni, nascondere CO2 non salva il clima”. Il riferimento è al CCS, il progetto di cattura e stoccaggio della CO2 che Eni medesima vorrebbe realizzare proprio a Porto Corsini. Un altro gruppo di attiviste e attivisti ha provato a scrivere “No CCS” sulle pareti della piattaforma.


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 A pochi chilometri di distanza, un altro gruppo di Greenpeace ha bloccato simbolicamente uno degli ingressi del palasport di Ravenna, che in questi giorni ospita il Med Energy Conference Exhibition, un appuntamento a cui prendono parte i rappresentati di alcune delle aziende che l'associazione accusa d essere fra le più impattanti sul clima del pianeta. Con loro, istituzioni locali tra cui il sindaco di Ravenna, e i delegati dei governi di Libia, Egitto, Cipro, Italia. 


(fonte: ufficio stampa di Greenpeace Italia)