Musaba, un parco-laboratorio ai piedi dell'Aspromonte

di PAOLO VELTRI*

«Come sono questi calabresi… a due passi da qui e non entrano». Hiske Maas non le manda a dire a chi come Giuseppe, un ragazzo di Mammola, nel reggino, che vive a Londra ed è in visita al MuSaBa, apprezza il luogo: "Eccezionale. Non ero mai venuto".

Hiske è la moglie di Nik Spatari, pittore e scultore nato a Mammola e tornato qui in Calabria con lei per realizzare il MuSaBa, un parco-laboratorio di 70 mila metri quadri a ridosso della vallata del Torbido, vicino a Gioiosa Jonica, dove l’arte contemporanea incrocia il paesaggio rurale: mosaici, bassorilievi e sculture create da Spatari convivono con la vegetazione mediterranea e il vicino Aspromonte. "Siamo arrivati nel 1969, eravamo ricchi e qui pieno di rovi" ha raccontato Hiske. "I mammolesi ci consideravano pazzi. Ancora oggi non abbiamo nessun riconoscimento per il flusso di visitatori che abbiamo prodotto".


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Il ritorno, per il territorio circostante,  è evidente. Il MuSaBa ospitava infatti 20-25 mila visitatori all’anno prima della pandemia. Famiglie, giovani coppie, bambini, colpiti dall’originalità di un progetto privato cui il Ministero della Cultura ha assegnato una menzione speciale al Premio nazionale del paesaggio "per l’innovativa strategia di tutela e valorizzazione del paesaggio attuata, per quasi mezzo secolo, attraverso l’espressione artistica contemporanea, coinvolgendo e sensibilizzando le popolazioni locali e divenendo riferimento culturale a livello internazionale".

L’obiettivo originario del progetto di Hiske e Nik – lui è deceduto un anno fa – è realizzare iniziative culturali per la promozione del patrimonio architettonico e ambientale calabrese. Insieme alle opere realizzate dallo stesso Spatari MuSaBa espone circa quaranta opere di artisti contemporanei di tutto il mondo nel contesto naturale del parco e dei ruderi del monastero certosino.IMG_20190317_114803jpg

Dopo 50 anni dalla nascita di questa idea, divenuta un successo, il MuSaBa continua a sorprendere e Hiske Maas chiede un sostegno dalle istituzioni: "Facciamo tutto noi, prima ci aiutavano i forestali per la pulizia del parco. Ho proposto di far venire le scuole qui". Auspica di far conoscere ad ancora più persone, a cominciare dai calabresi, questa dimensione colorata, concreta, differente.  

*PAOLO VELTRI (Giornalista pubblicista, laureato in Relazioni internazionali all'Università della Calabria, si occupa, attraverso riviste, testate giornalistiche e una trasmissione radiofonica, di temi culturali e problemi legati allo sviluppo sociale ed economico della Calabria. Collaboratore di Bottega editoriale in qualità di addetto alle comunicazioni media al Salone internazionale del libro a Torino nel 2014 e 2016, presso Lingotto Fiere. Ha ricoperto il ruolo di addetto marketing e comunicazione per il progetto "Villa Rendano" a Cosenza. Dal 2016 è addetto stampa del Festival leggere&scrivere, organizzato dal Sistema bibliotecario di Vibo Valentia. Da gennaio 2017 è consulente autonomo nell'ambito della comunicazione istituzionale)


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