Morano, il Pollino ritratto da Escher

foto e testo di PAOLO VELTRI*

Nel 1930 il celebre artista M. C. Escher, in viaggio verso la Calabria, passando dalle parti di Morano rimase colpito dallo splendido borgo, che sembra abbracciato dai possenti monti del massiccio appenninico: il Pollino (2248 metri), Serra Dolcedorme (2267 metri) e Serra del Prete (2181 metri).


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Scattò prima una foto e poi la trasformò in arte xilografica. La rappresentazione è speculare in verità, il paese con il suo paesaggio sembra visto allo specchio. In perfetta sintonia con la meravigliosa arte distopica e utopica di Escher.

Per chi viene dal nord, usciamo dalla A2 e siamo da poco entrati in Calabria, o in senso inverso stiamo lasciando la regione diretti verso Napoli. Ecco qui il paesello di Morano, annoverato tra i borghi più belli d’Italia e immerso appunto nel parco nazionale del Pollino. Affascina i visitatori già per la sua conformazione, con le casette aggrappate alla solida roccia calcarea. “Ci sentiamo più lucani che calabresi però”, racconta un barista del centro alle prese con cocktail e aperitivi.


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(Morano secondo Escher. Dal sito escherinhetpaleis.nl )


Partendo dalla estremità più alta di Morano - si raggiunge anche in auto - andiamo alla scoperta di attrazioni e bellezze. Svetta qui il castello normanno, che è ben conservato, ben curato ed è visitabile integralmente, grazie anche a confortevoli passaggi pedonali. Nell vicinanze è da vedere la imponente chiesa di San Pietro e Paolo dove sono conservate quattro statue realizzate dal padre di Gian Maria Bernini, Pietro Bernini: si tratta dei busti di San Pietro, Paolo, Lucia e Caterina d’Alessandria.  Ancora in zona va visitato il museo naturalistico “Il Nibbio” (consigliata la prenotazione), allestito all’interno di antiche case in prossimità proprio del castello.


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Più in basso, scendendo verso il municipio, troviamo il Polittico di Bartolomeo Vivarini,  conservato nella cappella di San Silvestro dentro la chiesa di Santa Maria Maddalena. Nel rione San Nicola, dentro un dedalo di vicoli e viuzze, è molto gradevole l'estetica del borgo:  abitanti e associazioni sono coinvolti in una più ampia operazione di valorizzazione. Piante decorative, murales, le botteghe degli antichi mestieri: tutto è disposto armonicamente per allietare la visita e tramandare le tradizioni popolari del luogo. “A 18 anni ero in Germania per lavorare, poi Como e ora sono qui in pensione a riposare”, racconta un anziano che trasporta a casa dei pellet da riscaldamento.

Dai sentieri del parco alla scoperta del borgo: a Morano è bene avere una bella scarpa di trekking perché il cammino è tanto e molto piacevole. Tutto è ben servito, e per ogni necessità si può contare sulle gentili guide della Pro Loco che hanno un punto informativo vicino il municipio.


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Una bella idea, ripercorrendo le orme di Escher, può essere dirigersi al convento dei Cappuccini, scattare qualche foto del paese e del paesaggio appenninico. Durante il mese di maggio poi tutto  si ferma in occasione della festa patronale del 20 maggio, che rievoca fra l'altro una storica battaglia, secondo la leggenda, di oltre mille anni fa. 



*PAOLO VELTRI (Giornalista pubblicista, laureato in Relazioni internazionali all'Università della Calabria, si occupa, attraverso riviste, testate giornalistiche e una trasmissione radiofonica, di temi culturali e problemi legati allo sviluppo sociale ed economico della Calabria. Collaboratore di Bottega editoriale in qualità di addetto alle comunicazioni media al Salone internazionale del libro a Torino nel 2014 e 2016, presso Lingotto Fiere. Ha ricoperto il ruolo di addetto marketing e comunicazione per il progetto "Villa Rendano" a Cosenza. Dal 2016 è addetto stampa del Festival leggere&scrivere, organizzato dal Sistema bibliotecario di Vibo Valentia. Da gennaio 2017 è consulente autonomo nell'ambito della comunicazione istituzionale)


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