Lista rossa dei volatili: dall'anatra ai rapaci diurni, ecco le specie minacciate

di REDAZIONE


Gli uccelli marini come le berte, specie acquatiche come anatre e limicoli, specie legate agli ambienti agricoli, rapaci diurni: sono loro i più minacciati secondo la nuova edizione della Lista rossa europea degli uccelli selvatici, redatta da BirdLife International in collaborazione con l’Iucn e BirdLife Europa e Asia centrale.


Allodola -  Foto Luigi Sebastianijpg
(allodola      foto di Luigi Sebastiani)

La Lista è alla quarta edizione (la terza risale al 2015): divulgata dalla Lipu, conferma le preoccupazioni di sei anni fa. Una specie di uccelli su otto rischia l' estinzione. Otto specie si trovano “in pericolo critico” (tra loro:  pavoncella gregaria, berta delle Baleari, aquila delle steppe, zigolo dal collare, folaga cornuta), quindici “in pericolo” e 48 sono definite “vulnerabili”. In quest’ultima categoria entra la passera d’Italia. Sono infine 34 le specie “quasi minacciate”. Cinque quelle estinte: il sirratte, l’ibis eremita, l’aninga africana, la quaglia tridattila, lo zigolo golarossa.


Capovaccaio in volo - Foto Michele Mendijpg

(Capovaccaio in volo       foto di Michele Mendi)


Il report segnala come il 40% delle specie acquatiche - anatre e limicoli - siano in declino per effetto della scomparsa e degrado delle zone umide; così come il 30% degli uccelli marini, colpiti dal sovrasfruttamento delle risorse ittiche, dalle catture accidentali (bycatch), dall’aumento delle specie invasive alloctone, dal disturbo e dall’inquinamento.


Nibbio reale -  Foto Luigi Sebastianijpg

(Nibbio reale       foto di Luigi Sebastiani)


Declino anche per una specie di rapaci diurni su quattro, anche se, grazie a politiche di conservazione attuate in Europa, vi sono casi di miglioramenti come per il nibbio reale, (declassato da “quasi minacciato” a “minor preoccupazione”), del gipeto, declassato da “vulnerabile” a “quasi minacciato”, del capovaccaio (da “minacciato” a “vulnerabile”, a causa del minor declino sofferto dalla sua popolazione iberica).

Resta grave la situazione degli uccelli tipici degli ambienti agricoli e i pascoli, come gli alaudidi (allodola, calandra, calandrella, cappellaccia, tottavilla), averle e zigoli, che soffrono l’intensificazione delle pratiche agricole e il crescente uso di prodotti chimici di sintesi, il consumo di suolo, la scomparsa dei paesaggi “a mosaico”.


Rondone -  Foto Luigi Sebastianijpg

(Rondone        foto di Luigi Sebastiani)

Anche i migratori rischiano il declino: un terzo delle 121 specie migratrici sub-sahariane e un terzo delle specie migratrici parziali sono in calo a causa dei cambiamenti climatici e del deterioramento o alterazione dell’habitat. Tra le specie in forte declino la damigella di Numidia (- 50%, presente principalmente in Russia e Ucraina), il rondone comune e persino il corvo comune. In Italia sono tre le specie ancora cacciabili che sono state classificate in una posizione più sfavorevole rispetto al 2015, passando da “minor preoccupazione” a “quasi minacciate”: la moretta, la pernice rossa e la quaglia.


(fonte:    Lipu)