Le coccole di Cinzia nel cuore della Sila

di FILIPPO VELTRI* 

Quella che sto per raccontarvi è una piccola grande storia della nostra bella e amara Calabria. Significativa ed emblematica, ognuno poi tirerà la sua conclusione.

Dunque: nel mio dolce peregrinare per l’amata Sila capito a Croce di Magara, vecchio villaggio a dieci minuti da Camigliatello, e mi viene detto di una signora che fa marmellate e succhi. Ci arrivo dopo un po’ e si apre un mondo.

Lei si chiama Cinzia Pantusa, abita in una delle case della riforma agraria.

Mi fa accomodare, chiacchieriamo. Mi mostra una vecchia immagine di lei e del fratello Alessio. “Sorridiamo a nostra mamma che ci scatta una foto prima di andare all’asilo”, racconta con un sorriso.

coccoledellasila1jpg(Nella foto: Cinzia e Alessio Pantusa da bambini)

Anno 1985, a Croce di Magara c’erano l’asilo e le scuole elementari, accanto la chiesa e l’ufficio postale, più avanti il bar e il ristorante. Un angolo di paradiso, un piccolo villaggio di montagna.

“È qui che affondano le nostre radici - spiega Cinzia -. Nei pomeriggi estivi, passeggiando con mia mamma, si arrivava a prendere il latte al Caseificio sociale Croce di Magara. Un sistema virtuoso impostato dalla riforma agraria, legge Sila, del 1950. I terreni di proprietà dei latifondisti vengono espropriati, resi adatti all'insediamento della piccola realtà contadina e assegnati in parte ai lavoratori manuali della terra”.

 Al nonno paterno di Cinzia viene assegnato un appezzamento di terra vicino ai maestosi Giganti della Sila, e una casa dove far vivere la famiglia. Casa e terra che il nonno con il tempo ha riscattato. Il padre ha dedicato amore e tanto tempo a questo appezzamento. Fortemente ha invogliato i figli a proseguire gli studi per guadagnarsi un futuro meno duro del suo, ma intanto ha trasmesso loro la curiosità per le cose, il rispetto per la natura.

 La sua raccomandazione, negli anni fragili della sua malattia, è sempre stata di non abbandonare il podere, di prendersene cura o fare in modo che qualcun altro se ne occupasse. I due figli  intanto si sono laureati in ingegneria e economia. All’università della Calabria, forse l’unica innovazione regionale negli ultimi 40 anni. “Mio fratello - dice Cinzia - oggi è un professionista affermato.  Io, dopo diverse esperienze lavorative, nel 2016 ho scelto la strada del cuore che mi portava a Croce di Magara. E è qui che decido di avviare l'azienda agricola, con accanto tre grandi sostenitori: mio fratello, il mio fidanzato e mia madre. La mia casa è qui! In questo posto dove le stagioni vibrano e la natura forte e selvaggia ti avvolge”.

coccole della sila2jpg(Cinzia Pantusa con le coccole della Sila)

Grazie ad un progetto regionale realizzano una piantagione di piccoli frutti: ribes, mirtilli, lamponi, uva spina e more senza trattamenti chimici, nel pieno rispetto della stagionalità. Nel laboratorio artigianale vengono trasformati in composte e nettari di frutta. La tecnologia consente di cuocere a basse temperature e preservare le proprietà organolettiche dei frutti. Una filiera corta strettamente controllata, dal campo all’etichetta.

E’ così che nascono le coccole di bosco. Una coccola per il palato che ognuno può assaporare in qualsiasi momento della giornata e che porta con sè tutti i sapori e la storia di un territorio unico.

Un prodotto di nicchia, artigianale,  che sta avendo una buona risposta commerciale. Le persone sono più consapevoli del benessere alimentare e fanno una selezione attenta dei prodotti da inserire nella alimentazione.

Viene commercializzato da vari rivenditori della provincia e in Italia per chi acquista online. I prodotti si possono trovare anche in alcuni agriturismi e B&B della Sila che servono le loro colazioni e merende con i frutti del territorio. “Buone opportunità in fase di valutazione stanno arrivando dall’estero”, dice Cinzia.

Qui la storia si chiude. Le prediche sono inutili, ma quante cose si imparano da Croce di Magara e dalle coccole di Cinzia.

*FILIPPO VELTRI (Nato a Cosenza nel 1954, è stato caposervizio ed inviato all’Unità, all’ Ansa responsabile della sede della Calabria, collaboratore di Repubblica e Sole 24 ore. Ha scritto fra gli altri “Braccianti in Calabria” e “Elezioni, come nascono le candidature”)

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