Lassù, molto a Nord

di CHRIS MIDDLEBROOK *

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Stoccolma è situata a 59° di latitudine nord, proprio come l’Alaska meridionale, la Groenlandia o la baia di Hudson. Salendo per altre 229 miglia si raggiunge la città di Härnösand. Chi si spinge fino a questo punto potrebbe pensare di trovarsi davvero molto a nord; e questo credevo anch’io quando ci arrivai, ai primi di novembre del 1985. Presto mi resi conto che “davvero molto a nord” è un concetto relativo. Nella stagione ’85-’86, l’AIK di Härnösand giocava nella prima divisione svedese, girone Nord – cosa che mi pareva sensata, visto che non ero mai stato più a nord di così. Come scoprii di lì a poco, però, le squadre di Härnösand, Sandslån e Soarer rappresentavano il meridione nel panorama del bandy della Svezia settentrionale. Umeå si trovava 110 miglia più a nord di Härnösand, mentre Östersund era a 100 miglia a nordest.

UPjpg(foto di Chris Middlebrook)

Le altre tre squadre della lega si collocavano all’estremo nord dell’universo conosciuto del bandy svedese – Kalix e Nyborg 271 miglia più a nord di Härnösand, Karlsborg 306 (vale a dire 535 miglia a nord di Stoccolma). Da qualunque lato la si guardi, queste tre squadre – il BF di Kalix, l’SK di Nyborg e il BK di Karlsborg – si trovavano davvero molto a nord. A 66 ° di latitudine, distavano meno di 70 miglia dal circolo polare artico. Se al solstizio d’estate il sole restava in cielo per 24 ore, durante quello d’inverno si faceva vedere per tre ore a malapena, basso sull’orizzonte meridionale.

Naturalmente, la mia prima trasferta con l’Härnösand alla volta del grande Nord del bandy cadde nel fine settimana del solstizio d’inverno del 1985. Lasciammo la città sul pullman della squadra la mattina del 21 dicembre, un sabato; ci aspettavano un viaggio di 110 miglia per arrivare a Umeå e una partita pomeridiana. Dopo la partita, salimmo di nuovo sul pullman per percorrere le altre 161 miglia che ci separavano da Nyborg e dal match successivo, previsto per quella domenica a mezzogiorno.

murp1jpg(foto di Chris Middlebrook)

Ingenuamente, avevo sperato di passare parte del lungo viaggio a guardare fuori dal finestrino godendomi il paesaggio – ma presto mi resi conto che fuori sarebbe stato buio per tutto il tempo, e non avrei visto altro che il mio riflesso sul vetro. Niente foreste né laghi, mandrie di renne o orsi polari. Al loro posto, video sullo schermo del pullman e i libri che mi ero procurato nella biblioteca di Härnösand. A mezzogiorno di domenica 22 dicembre – il giorno dopo il solstizio –, a una sessantina di miglia dal circolo polare artico, i fari illuminavano il campo al massimo della potenza. Fuori era buio pesto. Dopo la partita ci accomodammo di nuovo sul pullman per il viaggio di 271 miglia attraverso le foreste invernali fino a Härnösand.

Fu un viaggio silenzioso, visto che avevamo perso sia a Umeå che a Nyborg.


(traduzione di Laura Ragone) 


*CHRIS MIDDLEBROOK (Avvocato, è stato giocatore professionista di bandy e è l’autore di una raccolta di 118 racconti brevi, “Cronache del bandy – Alla ricerca di uno sport dimenticato”. Prima da giocatore della nazionale Usa, poi da allenatore e ora da presidente della Federazione americana bandy ha viaggiato a lungo nei paesi del Nord e in Urss, in Asia centrale e in Cina. Attualmente risiede a Minneapolis, sua città natale, con Cathy, con la quale è sposato da 36 anni).

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