Juan Carrito addormentato continua a far discutere. La Comunità del Parco: "No alle denunce", e si dissocia dalla Protezione animali
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di GABRIELLA DI LELLIO*
Il sindaco di Opi e Presidente della Comunità del PNALM (il Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise) Antonio Di Santo ha reso pubblica oggi una lettera aperta al presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, in cui affronta l’episodio dell’incontro tra Juan Carrito e un pastore tedesco che risale al mese scorso, quando l'orso si aggirava nella zona di Villalago.
L’ Ente Nazionale Protezione Animali lo scorso 16 dicembre presentò una denuncia nei confronti di ignoti per andare a fondo sull’episodio. ”La donna (la proprietaria del cane, ndr) si era avvicinata pericolosamente a Carrito con un animale senza guinzaglio, facendo tutto ciò che, soprattutto in un Parco Nazionale è proibito fare: lasciare un cane sciolto mettendo a rischio la vita e il benessere di un orso – specie particolarmente protetta – mentre si riprendeva la scena".
"E se Juan Carrito avesse risposto da orso alle provocazioni del cane e degli umani - si interrogava l'Enpa - sarebbe stato già condannato, mentre agli 'umani' responsabili di questi gravi comportamenti non viene detto nulla? E’ evidente che alla fine del 2021 dobbiamo ancora lavorare sull’educazione ambientale e occorre sanzionare adeguatamente chi viola le regole.”
Nella nota di oggi Antonio Di Santo si dissocia dall'azione di denuncia. Il problema - sostiene - è più ampio. “E’ fuor di dubbio - esordisce - che in un’area protetta come quella del Parco, frequentata da orsi bruni marsicani, non è possibile fare quello che sarebbe consentito altrove.” La storia di Juan Carrito è la punta dell’iceberg del grande tema degli orsi confidenti/condizionati che negli ultimi tempi si sta manifestando sempre di più. “Proprio per questo - prosegue Di Santo - occorrono comportamenti responsabili da parte di tutti senza passare per la criminalizzazione di singoli episodi o cittadini, ma attraverso la diffusione della cultura della tutela e del rispetto, una sfida che la comunità dei cittadini e degli utenti del Parco si sono sempre dimostrati pronti a raccogliere: la convivenza tra uomo e natura, con orgoglio, determinazione e sensibilità”.
A questa posizione si era allineato, sin dal giorno seguente alla denuncia, il Sindaco di Villalago Fernando Gatta, invitando L’Enpa a ritirarla.
(L'emissione filatelica sull'orso marsicano)
Di altra opinione è Franco Zunino, segretario generale di Wilderness Italia, che punta il dito sui responsabili del Parco. “Se si andasse alle radici del problema e si indagasse a fondo partendo da quando i primi sintomi si sono presentati (l’epoca delle prime manipolazioni a scopo di studi e ricerche) forse oggi non ci troveremmo in questa situazione ed il comportamento irresponsabile che l’Enpa attribuisce a quella donna dovrebbe essere addebitato tra Roma e Pescasseroli”
E insomma: Juan Carrito non trova pace neanche ora che se ne sta tranquillo in ibernazione, così sembra, nella zona di Roccaraso.
*GABRIELLA DI LELLIO (Sono aquilana e sorella minore di
nascita. Mi sento ottimamente a Roma e meno a L' Aquila dal terremoto del 2009.
Ho insegnato lingua e letteratura inglese nel Liceo Scientifico della mia
città. Sono maestra di sci perché amante della montagna e della neve. Mi piace
la fotografia analogica in bianco e nero, che ho ripreso a fare dopo trent'anni
e a cui intendo dedicare il mio tempo. Sono cresciuta nella FGCI e nel PCI fino
alla “deriva occhettiana")
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