Italia green, racconto di un Paese che non parte da zero

di LUIGI EPOMICENO*

Il verde è indubbiamente il colore della natura, scelto non a caso a rappresentare l’ecologia, la sostenibilità, il Pianeta. Trasmette positività e calma, diffonde speranza, facilita il passaggio da uno stato all’altro. Se il rosso ferma, il verde consente la ripartenza.

In quest’ottica "Italia Green", libro del giornalista Rai Marco Frittella,  racconta di un paese che è già partito e si trova, nonostante l’incredulità di tanti, a buon punto sul percorso della transizione ecologica. Un paese che capeggia diverse classifiche: dalla percentuale di rifiuti riciclati (76,9% contro il 55% della Francia seconda in lista) alla quarta posizione mondiale di produttori di bio-gas.


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Se da un lato nel 1953 un italiano ha inventato il Moplen, una plastica derivata dal petrolio che ha fruttato persino un premio Nobel al suo inventore Giulio Natta ma che, per un uso improprio, è anche causa di disastri ecologici notevoli, dall’altro un’azienda italiana, quasi con una missione per porvi rimedio, ha inventato una bio-plastica biodegradabile che si trasforma in fertilizzante agricolo.

In questo libro,  Frittella ne racconta davvero tante, ma non con l’intento di una elencazione di strane storie. La sua ricerca di dati e fatti non mira a sbalordire o a illustrare il medagliere italiano nelle gare per la salvezza del Pianeta. Anzi, lo scopo è più educativo.

Per farlo l’autore, non essendo biologo o chimico, economista o giurista ma giornalista, usa la tecnica narrativa per tentare di cambiare l’approccio fortemente autocritico nostrano di vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, e prova invece a generare una auto-consapevolezza incoraggiante che funga da spinta per la realizzazione del PNRR, ovvero l’attuale progetto di salvezza del Paese.


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(Marco Frittella)


Da questo punto di vista "Italia Green" è uno strumento di comunicazione con uno scopo motivazionale; quasi una bevanda energetica con la finalità di stimolare ulteriormente la creatività innovativa che comunque è già in corso in vari settori del “Made in Italy”.

Letto con il giusto occhio, il libro è un manuale su come costruire orgoglio nazionale, superare l’indifferenza e accettare le sfide, così come hanno fatto già numerosi imprenditori italiani nell’agricoltura, edilizia, chimica, moda, alimentare, arredamento, meccanica, automotive e componentistica. Quelli che hanno trasformato reti da pesca abbandonate in moquette, che producono sneakers dal mais o pneumatici da coltivazioni di guayule, che hanno inventato sistemi di misurazione fondamentali per l’industria energetica e il controllo dei consumi, che hanno ricercato e trovato il modo di utilizzare gli scarti di produzione trasformando le bucce di pomodoro in vernici e di arance in tessuti; o chi utilizza il caldo e le emissioni di CO2 prodotte dalle stufe a pellet per produrre la Spirulina che poi diventa fertilizzante, mangime e, ancora, pellet


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"Italia green" di Marco Frittella     edizioni RaiLibri      pagg.   236    euro 18    


La capacità inventiva non manca e nemmeno la voglia di eccellere. Il Bosco Verticale di Boeri a Milano presto si troverà anche in Asia, America, Cina e al Cairo. Il contributo per la transizione energetica non è estetico. I benefici si estendono anche sulla carbon impact, considerando che una nuova edilizia che riduce le esigenze di climatizzazione o di illuminazione riduce anche i consumi di energia.

La transizione ecologica impone, come dice l’autore, “una nuova modalità di presenza umana su questa Terra” e, ripercorrendo il messaggio di Papa Francesco, il benessere umano deve essere in equilibrio con il benessere del Pianeta e di ogni suo abitante. Prima ci convinciamo e meglio è.

In chiusura, con interviste al Presidente di Coldiretti, all’Amministratore Delegato dell’ENEL e a Ermete Realacci, uno dei padri dell’ambientalismo italiano, Frittella completa con testimonianze dirette il suo sforzo informativo sui temi che ormai fanno parte del nostro quotidiano, riuscendo così nel suo intento di trasmettere consapevolezza e positività.


*LUIGI EPOMICENO (Nato nel 1957. Sono mezzo americano e mezzo italiano, pugliese di origine, forse greco di stirpe, romano di adozione, con soste prolungate a Firenze, Milano, Genova, Chicago e Londra e continue a Parigi, Marsiglia, Madrid, New York, Amsterdam, Eindhoven, Dusseldorf, Monaco di Baviera, Praga, Amburgo, Bruxelles e Lisbona. Ho girato tutta la Grecia, l’Albania, la Francia, la Spagna, la Turchia e gli USA e ho messo piede in tanti altri posti che neanche ricordo, da Seul a Iguazù, dal Canada al Marocco passando per le isole Lofoten. Ora sono in un altro mondo. Un mondo nel Mondo. Da quasi un anno e mezzo sono il Direttore Generale del Bioparco di Roma. Prima ho fatto tante altre cose. Alcune divertenti, altre meno)


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