di FABIO ZANCHI* 

Non ci volevo credere. Una sera Agnese, mia moglie, se n’è uscita con una frase: “Se non sbaglio, Cogozzo compare in una filastrocca dei fratelli Grimm”.

“I Grimm, quelli delle favole? Ma com’è possibile?” Eppure.

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Rapido controllo su Google: “Cogozzo Grimm”. Ed ecco quello che è venuto fuori.

Donnette

Una fiaba dei fratelli Grimm

"Dove vai?" - "Vado a Cogozzo." - "Io vado a Cogozzo, tu vai a Cogozzo: bene, bene, andiamo insieme."

"Hai anche tu il marito? Come si chiama?" - "Tito." - "Mio marito Tito, tuo marito Tito; io vado a Cogozzo, tu vai a Cogozzo: bene, bene, andiamo insieme."
"Hai anche tu un bambino? Come si chiama?" - "Pino." - "Il mio bambino Pino, il tuo bambino Pino; mio marito Tito, tuo marito Tito; io vado a Cogozzo, tu vai a Cogozzo: bene, bene, andiamo insieme."
"E tu ce l'hai la cuna?" - "Si chiama Sbattéiluna." - "La mia cuna Sbattéiluna, la tua cuna Sbattéiluna; il mio bambino Pino, il tuo bambino Pino; mio marito Tito, tuo marito Tito; io vado a Cogozzo, tu vai a Cogozzo: bene, bene, andiamo insieme."
"Ce l'hai il servitorello?" - "Si chiama Vabelbello." - "Il mio Vabelbello, il tuo Vabelbello; la mia cuna Sbattéiluna, la tua cuna Sbattéiluna; il mio bambino Pino, il tuo bambino Pino; mio marito Tito, tuo marito Tito; io vado a Cogozzo, tu vai a Cogozzo: bene, bene, andiamo insieme."

Che pensare? Perché mai i fratelli Grimm, gli autori delle più belle favole che tutti noi da bambini abbiamo amato, avrebbero dovuto citare Cogozzo? Cos’ha di tanto magico quel paese da entrare in una favola per bambini? Nessuno lo sa. È vero, però, che c’è qualcosa, se il suo nome compare in un affresco del Vaticano e addirittura in una filastrocca dei Grimm.

Cosa sia, un giorno o l’altro riuscirò a scoprirlo.

*FABIO ZANCHI (Da piccolo guidava trattori e mietitrebbie. Da giornalista, prima all’Unità e poi a Repubblica, ha guidato qualche redazione. Per non annoiarsi si è anche inventato, con Nando dalla Chiesa e altri spericolati, il Controfestival di Sanremo, a Mantova)

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