Federparchi, nove proposte per la tutela della biodiversità

di REDAZIONE

Nove proposte per tutelare la biodiversità e rilanciare i Parchi. Le ha presentate il tre febbraio alla Camera Federparchi, in audizione col presidente Giampiero Sammuri davanti alla commissione Ambiente. 

Più nel dettaglio, la Federazione dei parchi ha avanzato "tre proposte a Costo zero per lo Stato" e "sei proposte di modifica" al Recovery plan, nel quale, lamenta l'associazione, "non vi è alcun riferimento dettagliato alla tutela della biodiversità, né tantomeno al ruolo che le aree protette possono svolgere". 

guarda IL VIDEO DELL'AUDIZIONE (dal minuto 3:59:28)

Le tre proposte  a costo zero che Federparchi lancia sono: 

1 - Lo sblocco del limite imposto dallo Stato a spese per beni e servizi per i parchi nazionali (120 milioni di euro bloccati)

2 - L'estensione dei finanziamenti per il clima alle aree protette regionali, e l'ampliamento della tipologia dei progetti finanziabili

3 -  Il via libera alle aree protette a fare cassa gestendo direttamente attività e servizi di carattere turistico che producano reddito (l'esempio che viene indicato è il Canada), anche riutilizzando i beni demaniali non utilizzati 

Le sei proposte di modifica del Recovery plan sono invece: 

1)  L'introduzione di piani di azione e monitoraggio, almeno all'interno delle aree protette, per le specie animali e vegetali inserite nelle direttive europee o che siano minacciate di estinzione rispetto alle Liste Rosse italiane (per inciso, l'Italia è il primo paese Ue in termini di ricchezza delle biodiversità)

2) Il miglioramento e il ripristino degli habitat nelle aree protette

3) Un sostegno alla gestione forestale sostenibile, migliorando la capacità di assorbimento della CO2 delle superfici e dei suoli forestali e delle praterie, comprese le praterie marine di posidonia. 

4) L'attivazione di infrastrutture per il turismo e la divulgazione ambientale nelle aree protette (Centri visita, strutture ricettive, centri di educazione ambientale, piste ciclabili).

5) La creazione di una "grande rete nazionale dei parchi" e di un nuovo portale nazionale valorizzato anche dall'Enit.

6) Un progetto unico nazionale per il settore "Parchi e One Health" in cui i parchi e le aree protette costituiscano l'hub operativo.

Federparchi ha illustrato in generale gli ostacoli che limitano lo sviluppo dei parchi sia  in termini di conservazione naturalistica che in termini di sviluppo sostenibile e creazione di posti di lavoro, le condizioni di debolezza dei parchi regionali e le difficoltà che attraversano le Aree marine protette, chiedendo infine un coordinamento istituzionale fra tutte le realtà di tutela dell'ambiente, quelle nazionali e quelle regionali.  

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