Eurobarometro: per i cittadini è il clima il rischio peggiore

di REDAZIONE

Un sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi segnala: per i cittadini europei i cambiamenti climatici sono il problema più grave che il mondo si trovi ad affrontare. 

Oltre nove persone intervistate su dieci ritengono che i cambiamenti climatici siano un problema grave (93 %), e quasi otto su dieci (78 %) lo ritengono molto grave. In termini di risposta politica, nove europei su dieci (90 %) concordano sulla necessità di ridurre al minimo le emissioni di gas a effetto serra, compensando allo stesso tempo le emissioni residue affinché l'UE raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. Quasi nove europei su dieci (87 %) pensano che sia importante che l'UE fissi obiettivi ambiziosi per aumentare il ricorso alle energie rinnovabili e la stessa percentuale crede che sia importante che l'UE fornisca un sostegno per migliorare l'efficienza energetica.


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La maggioranza (64 %) dei cittadini dell'UE afferma che sta già agendo individualmente a favore del clima e compie consapevolmente scelte sostenibili nella vita quotidiana. Alla domanda su chi sia responsabile per affrontare i cambiamenti climatici, i cittadini hanno sottolineato l'esigenza di riforme strutturali per accompagnare le azioni individuali, indicando i governi nazionali (63 %), il settore commerciale e industriale (58 %) e l'UE (57 %). Oltre otto europei sondati su dieci (81 %) concordano sul fatto che le energie pulite dovrebbero ricevere un maggiore sostegno finanziario pubblico, anche se questo comporta una riduzione dei sussidi per i combustibili fossili. Tre quarti degli europei (75 %) ritengono che gli investimenti per la ripresa economica dovrebbero concentrarsi principalmente sulla nuova economia verde.


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Eurobarometro sui cambiamenti climatici ha sondato 26.669 cittadini appartenenti a diversi gruppi sociodemografici dei 27 Stati membri dell'Unione. L'indagine è stata condotta fra il 15 marzo e il 14 aprile 2021. Ove possibile le interviste si sono svolte di persona, tuttavia alcuni soggetti hanno compilato l'indagine online, in linea con le restrizioni legate alla pandemia di COVID-19.


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