Edilizia scolastica, fondi in crescita ma appalti-tartaruga. E Legambiente chiede le scuole "green"

di REDAZIONE

In sette anni meno della metà dei progetti finanziati in Italia per l’edilizia scolastica è stato condotto a termine. Legambiente ha presentato oggi dieci marzo, in diretta Facebook con Vanessa Pallucchi (vicepresidente) e Claudia Cappelletti (responsabile scuola) il rapporto  Ecosistema Scuola, giunto ormai alla ventesima edizione. Dal 2014 al 2020 - documenta l'analisi dell'associazione ambientalista - sui 6.547 progetti previsti 4.601 sono stati finanziati e solo 2.121 portati a termine. Detto in termini di finanziamento: per un importo totale stanziato di 3.359.614.000 euro, l’importo totale finanziato è di 2.416.370.000 euro e l’importo finanziato dei progetti avviati di 1.415.747.000 euro: passaggi in cui viene “perso” ogni volta circa un miliardo di euro.

leggi l'integrale del rapporto ECOSISTEMA SCUOLA

L'ultima versione del Recovery Plan ha in serbo per l’edilizia scolastica 6,8 miliardi di euro lungo sei direttrici di intervento. Risorse cospicue, sostiene Legambiente, che però vanno ri-centrate verso nuovi problemi che la pandemia ha fatto emergere nel settore: spazi scolastici, servizi scolastici e la funzione della scuola anche come ammortizzatore e campo di azione verso  "nuove povertà" sociali.  La giornata si è conclusa con un appello al nuovo ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto alla presentazione online: "Le scuole diventino protagoniste della transizione ecologica". Come? Certo con gli adeguamenti antisismici e energetici,  ma anche varando progetti per "energia di comunità": è stato proposto fra l'altro l'avvìo di una "generazione di 100 scuole sostenibili e innovative" costruite secondo bioedilizia, aperte anche in orario extrascolastico e dotate di un’integrazione di servizi sia in orario scolastico che extrascolastico, da realizzarsi nelle “periferie sociali”, dove sono più alte la dispersione scolastica e la povertà educativa.

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Sono esempi di come il sistema della formazione, che pure il Recovery plan tiene in grande conto, possa stare dentro la ormai proverbiale Transizione green. Dopodichè, i dati del 2019 ci rimandano un quadro tristemente noto:  su un campione di 6.156 edifici scolastici in 87 comuni capoluogo di provincia, frequentati da circa 1,2 milioni di studenti, il 58% circa è sprovvisto  di certificazioni base come l’agibilità; ricade in area sismica 1 e 2 il 43% delle scuole, e fra queste solo poco più del 30% è costruito con tecnica antisismica; più dell’87% degli edifici, poi è sotto la classe energetica C. 

Continuando: non è stato ancora bonificato l’amianto in 145 edifici (in gran parte al nord) di quelli oggetto d’indagine, frequentati ogni giorno da 28.500 studenti. La metà degli istituti non ha impianti per lo sport e solo il 55% circa ha la mensa scolastica. Questi alcuni dei dati medi nazionali: ma nei vent'anni di indagine il divario tra nord, centro, sud e isole è rimasto sostanzialmente lo stesso.