Covid, e altre storie virali. Una mostra a Napoli
di TINA PANE*
Si intitola “Pianeta Pandemia. Storie virali di contagi e rimedi” la mostra appena inaugurata a Napoli nell’ex Ospedale della Pace, in pieno centro storico, a via dei Tribunali: passa in rassegna le più importanti malattie infettive e i rimedi più efficaci per affrontarle, ma anche la pratica vaccinica attraverso i secoli fino al Covid, con un focus sul vaiolo e sulla scoperta della penicillina.
Già esposta a Matera la scorsa estate, la mostra è un itinerario tra oltre cento pannelli didascalici che raccontano la storia di lebbra, peste, sifilide, vaiolo, fino ad Aids, Sars, Ebola, Covid. Tra gli oggetti esposti anche lancette per la vaccinazione di varia foggia in uso a cerusici, meccanismi perfetti con lame nascoste a scatto.
Inoltre, una sezione è dedicata alla pratica vaccinale del vaiolo che nel 1796 ebbe lo scopritore in Edward Jenner e un’altra alla scoperta della penicillina che rivoluzionò la terapia farmacologica delle patologie infettive, il cui precursore fu Vincenzo Tiberio, un medico napoletano che trentacinque anni prima di Fleming pubblicò nella rivista ‘Annali d’igiene sperimentale’ i risultati della sua ricerca ‘Sugli estratti di alcune muffe’.
‘’La mostra ha carattere scientifico e divulgativo, vuole chiamare a raccolta le scuole della Campania per fornire una panoramica sulle più note malattie infettive della storia e sulle pratiche vacciniche che sono state in grado di contrastarle e debellarle, puntualizzando che Napoli fu uno dei centri di maggiore interesse nel campo scientifico’’ spiega il prof. Gennaro Rispoli, direttore del Museo di Arti Sanitarie e Storia della Medicina di Napoli, che si trova nel Complesso dell’Ospedale degli Incurabili dell’ASL Napoli 1 Centro e fa parte dei musei riconosciuti della Regione Campania.
‘’Non a caso - continua Rispoli - ricordiamo Edward Jenner, la cui riproduzione del busto in bronzo è custodita al Museo di Arti Sanitarie e Vincenzo Tiberio, giovane studente di Medicina, che a Napoli aveva osservato che le muffe presenti nel pozzo della casa di alcuni zii proteggevano tutti i componenti della famiglia da affezioni gastro-intestinali e che, quando il pozzo veniva ripulito le stesse persone si ammalavano. Un viaggio di istruzione ma allo stesso tempo ricco di emozioni e nuove scoperte in un pianeta, quello delle pandemie, che non smette mai di essere esplorato’’.
Nata dalla cooperazione tra l’ASL Napoli 1 Centro e l’interessantissimo Museo delle Arti Sanitarie, la mostra oltre a divulgare la storia della vaccinazione intende a infondere fiducia nei cittadini circa l’adesione alla pratica vaccinale.
Per questo, sono previsti eventi con il Corpo Volontario della Croce Rossa Militare Italiana e progetti didattici con gli Istituti di istruzione di diverso ordine e grado di Napoli e Campania.
La mostra è patrocinata da Regione Campania, Comune di Napoli, Archivio di Stato di Napoli, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania, Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e Provincia, ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani).
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria ai numeri 081-440647 e 333-5718341.
* TINA PANE (Napoli, 1962. Una laurea, un tesserino da pubblicista e un esodo incentivato da
un lavoro per caso durato
30 anni. Ora libera: di camminare, fotografare, programmare viaggi anche
brevissimi e vicini, scrivere di
cose belle e di memorie)
clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
clicca qui per consultarci su Linkedin
clicca qui per guardarci su Instagram