Casa Jorn, un caleidoscopio d'arte verso il mare di Albissola

testo di DONATA BONOMETTI*

foto di ROBERTO ORLANDO*


Siete per caso villeggianti al mare sulla costa savonese? Le giornate grigie vi buttano addosso uno spleen che non basta il salmastro a diradare? Allora vi invitiamo a darvi all'arte e a salire sulla collina di Albissola Marina in località Bruciati. Incontrerete la vita intensa, brillante, sbilenca, geniale di un artista danese che nel 1957 si trasferì li, trasformando la sua casa, le stanze, il giardino, la cucina, il bagno, il selciato in una costante, diffusa espressione della sua creatività . Un continuo organico e armonioso fra arte e architettura e natura che rendono quel luogo, affacciato sul mare, unico nel suo genere.


DSC_2653jpg


Si chiamava Asger Jorn (1914-1973), arrivò ad Albisola con la compagna Matie nell'aprile 1954 e fu raggiunto poi dai loro quattro bambini: Olga, Martha, Ole e Bodil. La casa della famiglia Jorn fu completamente decorata dalla caleidoscopica tavolozza di Asger con pennellate che avvolgono ceramiche, utensili, aiuole, pareti, tavoli, sedie, davanzali, la vasca dell'acqua piovana, il bidet....Si è detto, la natura ha uno spazio privilegiato, il terreno è coltivato e abitato da moltissimi animali; le arti e l’architettura si fondono in modo inscindibile, comprendendo conchiglie, concrezioni organiche, scultura in ceramica, pittura e materiale di reimpiego di svariata provenienza. Una giocosità rinnovabile in ogni pezzo della casa e del giardino.


DSC_2663jpg


Raccontiamo brevemente chi era questo artista, che si afferma nell' Academie di Lèger a Parigi, influenzato da Mirò, Kandisnky, Ensor, Klee, quindi fondatore del movimento CoBra nel 1948 insieme ad Appel, Constant, Corneille, e in seguito del Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginifica (la sua per esempio...) nel 1951.


leggi anche    VILLA GROCK A ONEGLIA

Jorn era stato invitato da Enrico Baj e Sergio Dangelo (Movimento Arte Nucleare) perché il contesto intellettuale e umano di Albisola, insieme al clima mite del Mediterraneo, avrebbero potuto giovare alla sua salute e alla sua precarietà economica. Jorn scrive al pittore nucleare Enrico Baj: “Ignoro a quanti chilometri si trovi Albisola da Milano. Ma credo sia proprio quello che ci serve, purché non ci siano troppi turisti, che non si tratti di un contesto mondano, e infine che sia possibile trovare una dimora a buon mercato. Esistono in Italia delle case mezze in rovina come in Francia, vale a dire abbandonate? Può darsi sia impossibile e che ci si debba costruire qualcosa da soli. Sarebbe un po’ dura se non ci fosse proprio niente”.


DSC_2665jpg


Invece c'è. Quella casa diventa un’opera d’arte in continua trasformazione. Jorn interviene su strutture preesistenti durante tutta la sua permanenza tra la fine degli anni Cinquanta e il 1973, anno della sua morte. L’ antico quartiere dei Bruciati era un insieme di terre, ben coltivate e collegate al mare da una delle più antiche vie di Albissola. Qui visse fino all’età di nove anni Francesco Della Rovere (Papa Sisto IV nel 1471) e nacque Giuliano Della Rovere (Papa Giulio II nel 1503). I due edifici che diventarono la casa e lo studio di Asger Jorn risalgono proprio all’epoca dei due papi, ed alcuni elementi architettonici di pregio lasciano ipotizzare che appartenessero alla famiglia Della Rovere.


DSC_2688jpg


Insomma chi raggiunge la sommità di questa collina ed entra in questo podere incontra stratificazioni di storia, prima di farsi travolgere dalla banderuola di colori. Albisola era, negli anni Cinquanta, la capitale della ceramica, che raccoglieva le origini di questi manufatti dal 1400 con decine di fornaci già nel 1500. Nel 1700 si arrivano a produrre 25 milioni di pezzi, dando il via all'esportazione in America. Dopo la seconda guerra vi convergono le personalità del panorama artistico nazionale e internazionale in stretta simbiosi con i ceramisti sul territorio e le loro prestigiose fabbriche, e Jorn diventa un catalizzatore di tutte queste rivoluzionarie esperienze.


DSC_2732jpg


La casa - come descriverla se non attraverso le fotografie che meglio parlano dello scritto, per cui si sfiorerebbe l'enfasi... Va ribadito che Jorn concepiva l’arte e l’architettura come un insieme organico di spazio, forme, colori spontanei, liberi e vivaci in grado di migliorare la vita delle persone e della comunità. Agli angoli del giardino, sui muretti e all’esterno delle porte Jorn posizionò sculture antropomorfe e rilievi in funzione apotropaica: per proteggere la casa ed armonizzare le energie della natura con quelle umane. Creò per sé e per la sua famiglia un’architettura spontanea, conglomerato di pittura, scultura, arti applicate e decorative, in continuità con le forme e le tinte del paesaggio. Per questo ogni parte dei muretti, dei pavimenti e degli edifici contiene tracce di interventi artistici, realizzati spesso con materiali e oggetti di recupero: scarti di lavorazione del vetro, del marmo, delle fornaci, piastrelle, pietre di fiume, conchiglie, vasi antichi e, naturalmente, piatti e sculture di Jorn e di suoi amici . Questa casa era il luogo di incontri conviviali e di relax con gli amici, ed era uno studio, un laboratorio senza porte.


DSC_2652jpg


Con l'aiuto dell'amico albisolese Umberto Gambetta (detto Berto), che era un abile operaio Jorn trasformò questo luogo, che era in stato di completo abbandono nonostante le sue nobili origini, nello spazio meraviglioso che è. Berto si occupò della ristrutturazione dell'edificio, dell'installazione delle opere d'arte, spianò il terreno attorno, costruì i muretti di contenimento per le terrazze da coltivare, mantenne l’orto, il frutteto e la vigna. Un fratello, un complice. Un 


entusiasta. Un artista lui stesso.DSC_2745jpg


Prima di morire, Asger Jorn donò al Comune di Albissola Marina la casa-giardino e le opere d'arte che custodiva. Un gesto di gratitudine per l'accoglienza ricevuta e perché venisse realizzato un museo. Una clausola del lascito prevedeva tuttavia che Berto e la moglie Teresa avessero il diritto esclusivo di uso gratuito della casa e del giardino. Solo alla fine degli anni Novanta comincia la trasformazione da abitazione privata a sede museale con parco pubblico, luogo continuo di riflessione e ricerca sulle arti e spazio culturale internazionale. All'inizio degli anni 2000 il Comune di Albissola Marina avviò un restauro dell'intero complesso, co-finanziato dall'Unione Europea. Nel 2014, anno del centenario della nascita dell'artista, è stata inaugurata e aperta al pubblico la Casa Museo Jorn.


Casa Jorn si trova in via Gabriele D'annunzio 6 a Albissola Marina

Contatti e-mail: amicidicasajorn@gmail   telefono: 3331700316



*DONATA BONOMETTI (40 anni di lavoro nei giornali. Di Padova negli anni '70, e a seguire di Genova. Oggi famigliolanza, volontariato, viaggetti italiani - ho paura di volare - e passeggiate in questa Liguria, musa aspra e generosa. Quando si potrà, mostre, musei, arte. Ero un' archeologa, sono stata una cronista. Comunque ho sempre scavato)

*ROBERTO ORLANDO (Nato a Genova in agosto, giornalista professionista dal 1983. Ultimo capocronista del Lavoro. Dopo uno scombinato tour postrisorgimentale che lo conduce in molte redazioni di Repubblica è rientrato tra i moli della Lanterna. Viaggia, fotografa e scrive. Meno di quanto vorrebbe)


clicca qui per mettere un like sulla nostra pagina Facebook

clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
clicca qui per consultarci su Linkedin
clicca qui per guardarci su Instagram