Campi Flegrei, uno spot per raccontare la "terra ardente"

di TINA PANE*

Furono gli antichi Greci a chiamare Campi Flegrei la regione che si estende a ovest di Napoli, da Posillipo fino a Cuma comprese le isole di Nisida, Procida e Ischia, colpiti dalla presenza di numerosi crateri vulcanici e quindi di fonti termali, fumarole e solfatare.

La natura ardente di questa terra, dove fuoco, aria, acqua e terra interagiscono da secoli in modo quasi magico, non ha mai impedito stabili insediamenti umani; e anzi ha sempre attratto i visitatori, incuriosito gli storici e ispirato gli artisti, essendo - come scriveva Madame de Staël - “la regione dell’universo ove i vulcani, la storia, la poesia hanno lasciato più tracce”.



Oggi finalmente questo immenso e in parte sottovalutato patrimonio prende coscienza delle sue potenzialità e parte alla conquista del turismo, non più e non solo quello stanziale e di prossimità, ma quello nazionale e straniero. Alla base del progetto, che si chiama Campi Flegrei Active e è promosso dalla Federalberghi locale, c’è un  video che in soli due minuti mostra al potenziale visitatore le immagini delle località e delle esperienze più suggestive e particolari.

Ci sono la storia e la mitologia raccontate dall’Acropoli di Cuma e dall’antro della Sibilla Cumana, dall’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, dalla Piscina Mirabilis e dal complesso di Baia. C’è la natura da scoprire col trekking dal Monte Nuovo al Lago di Averno o con bike tour dal Castello di Baia alla spiaggia di Capo Miseno. Ci sono i paesaggi e i colori vivi, la costa, i promontori e le insenature da ammirare con le canoe dal mare. Ci sono i resti della città sommersa di Baia, visitabili anche senza immergersi, e il fascino della Casina Vanvitelliana del Fusaro. E ci sono infine gli stabilimenti termali dove rigenerare corpo e mente, proprio come facevano i Romani, e un’offerta enogastronomica ricca e variegata, da gustare in ristoranti davanti al mare o negli accoglienti pub lungo la via Panoramica di Monte di Procida, da dove veramente il panorama è mozzafiato.


L’intento del video è quello di trasmettere l’idea di un regione (di 150) chilometri quadrati molteplice e connessa, una sorta di “nuova città flegrea” diffusa sul territorio e composta di molte località e attività.

È uno spot? Sì, e ben venga, perché i Campi Flegrei sono una terra disseminata di bellezze, di testimonianze storiche ed archeologiche, di natura prorompente; un unicum mondiale che mescola cultura, mito e buona tavola. Un posto da vivere come esperienza dell’anima e del corpo, perché dense e ricorrenti sono le tracce della storia che qui è transitata e vulcanica la natura.

E poi, per chi ha una certa età, i Campi Flegrei sono la suggestione di uno dei primi pezzi di Edoardo Bennato: Campi Flegrei, gente che va /tempo d'aprile, qualche anno fa/ vecchio pianino suona per me /quella canzone... Campi Flegrei

La nostalgia è servita, ma solo per far nascere la curiosità.


* TINA PANE (Napoli, 1962. Una laurea, un tesserino da pubblicista e un esodo incentivato da un lavoro per caso durato 30 anni. Ora libera: di camminare, fotografare, programmare viaggi anche brevissimi e vicini, scrivere di cose belle e di memorie)


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