Caccia alle Big Bench, regine dei paesaggi

di ANTONELLA TESTA*

Immaginate che il vostro autore preferito venga nella vostra città per presentare il suo ultimo libro e che in quell’occasione scopriate che era solito trascorrere le estati della sua infanzia in un paese a pochi chilometri da casa vostra. Incuriositi, immaginate di partire una domenica pomeriggio alla scoperta di quei luoghi che, forse proprio perchè così vicini, avete sempre ritenuto poco meritevoli di una visita con occhi da turista.

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(Bricco Lù a Costigliole d' Asti)

È proprio quel che è successo a me qualche anno fa. Dopo aver letto "Il diavolo e la rossumata" di Sveva Casati Modignani, scrittrice che al tempo amavo molto, decidemmo di andare in gita a Costigliole d’Asti. Obiettivo: visitare Cascina Castlet, azienda vitivinicola che produce la famosa Barbera citata nel libro, e magari acquistare un paio di bottiglie di ottimo vino. Camminando assaporavo il tepore del sole sulla pelle e i profumi della terra dei vigneti, ascoltavo il frinire delle cicale e il canto degli uccelli, scattavo foto al bel paesaggio collinare disteso tra Langhe e Monferrato. E chiacchieravo allegramente con mio marito, felice di aver deciso di trascorrere un pomeriggio in mezzo alla natura.

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(Bosio                          foto di Antonella Testa)

Cascina Castlet purtroppo era chiusa. Ma noi proseguimmo per qualche decina di metri ancora, incuriositi da una freccia che indirizzava a "Big Bench". E in cima alla collina trovammo proprio una Panchina gigante: era color Rosso Passum, collocata nel punto panoramico che domina la valle tra vigneti che all’ inizio di ogni filare avevano una pianta di profumatissime rose. Poco distante, pannelli con foto e didascalie offrivano informazioni su uccelli e animali del posto e sulla flora, nonchè sul mondo Big Bench. Scoprimmo così, quel pomeriggio, che Panchine Giganti ne esistono parecchie nelle Langhe; che l’ideatore è un designer statunitense, Chris Bangle; che sono stati stampati addirittura dei "passaporti" in cui raccogliere timbri e gadget ispirati al fenomeno.

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(Caraglio        foto di Antonella Testa)

Era l’estate del 2013. Da allora le Panchine si sono strepitosamente moltiplicate. Oggi ne esistono centoventicinque, altre sono in attesa di essere collocate. L’unica fuori dall'Italia, la numero 56, si trova in Scozia, ad Arbroath, mentre la numero 1 è a Clavesana di Cuneo, sulla proprietà privata per l'appunto di Chris Bangle, "padre" della tendenza. Anche se la maggior parte delle Big Bench sono in Piemonte, soprattutto nella Langhe e nel Monferrato, da qualche tempo hanno varcato i confini regionali per affacciarsi sul Lago d’Iseo e altre zone della Lombardia, ma anche della Toscana e dell'Emilia Romagna. Una Panchina si trova pure in Basilicata.

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(Mornese      foto di Antonella Testa)

Il viaggiatore che voglia vivere l’esperienza Big Bench sa fin dall’inizio che incontrerà un turismo low cost, con accesso 24 ore su 24 in qualsiasi giorno e stagione; che i panorami saranno sempre nuovi; che la tavolozza dei colori sarà fantasmagorica; e che, certezza non da poco, nei dintorni potrà scoprire paesini e prodotti tipici, perfezionando così giornate già intense dal punto di vista emotivo.

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(Moiola      foto di Antonella Testa)

La stessa Big Bench vista all’ alba, in pieno giorno o al tramonto regala sensazioni diverse, sempre uniche e speciali. La vista delle colline o delle montagne o del lago o del fiume offre scenari indimenticabili. Ammirare una Big Bench in primavera e tornarvi in estate e poi per il foliage autunnale e dopo una bella nevicata in inverno la farà apparire molto diversa, ma sempre fascinosa. Sedere su una Panchina Gigante da soli nel silenzio godendo di pace e relax, magari leggendo un bel libro, oppure condividerla con amici tra risate e allegria sono esperienze diametralmente opposte ma ugualmente gratificanti.

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(I "passaporti" delle Big Bench               foto di Antonella Testa)

È difficile descrivere in poche righe cosa si prova accomodandosi su una Big bench perchè, com'è ovvio, si tratta di sensazioni molto personali. Di certo c'è però che i Panchinisti di ogni età e generazione aumentano e la passione cresce. Seduti su questi oggetti fuori scala ci si sente di nuovo bambini; si sta con le gambe penzoloni di fronte all’immensità, beneficamente esposti agli stimoli della curiosità: comprendere quale montagna o paese si trovi in lontananza fin là dove lo sguardo arriva, scoprire che nel cimitero vicino è sepolto un cantante o che nel paesetto c’è la casa di un personaggio famoso, un museo a cielo aperto o un Parco d’arte e magari anche un belvedere dal quale ammirare il famoso “mare a quadretti” delle risaie, oppure che volendo è possibile chiedere le chiavi per salire su una torre panoramica... sono tutti premi aggiuntivi che arricchiscono l'esperienza Big Bench.

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(San Felice del Benaco)
Sui social l'attenzione cresce a vista d'occhio. Nei gruppi Facebook di appassionati (io sono in quello chiamato Panchine Giganti e Grandi Curiosità) ci si scambia esperienze, si chiedono informazioni, si organizzano uscite, si fa conoscenza in pranzi e inaugurazioni. Oltre alle Big Bench esistono altre tipologie, un catalogo fantastico e inesauribile: le Panchine fatte con bancali, quelle a cuore, quelle realizzate con Big Pastelli, i Big Pastelli che si trovano anche in molti vigneti; e poi le Big Sedie e le mini Big Bench... Una bella caccia alla scoperta del territorio: cultura e natura, emozioni e sapori, piacevoli compagnie e passeggiate salutari. E tante foto, coloratissime e insolite.  

*ANTONELLA TESTA (56 anni, vivo ad Asti, città che amo molto. Moglie, mamma e nonna orgogliosa, divido le mie giornate tra la gratificante professione di insegnante nella scuola primaria e molteplici passioni: dalla fotografia alla lettura, dal ricamo ai viaggi in giro per l’ Italia alla scoperta delle meraviglie delle grandi città, dei paesi e dei piccoli borghi. Adoro guidare e mio marito è ormai abituato alle mie fermate impreviste e improvvise, seguite dal mio veloce afferrare la macchina fotografica perchè ho notato qualcosa che mi ha colpita e che non posso farmi sfuggire. Amo scrivere, una passione che sta crescendo)

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