Borghi in festa, otto progetti per un milione

di TINA PANE*

 A distanza di poco più di quattro mesi dalla scadenza del bando, e con un nuovo governo in carica, il Ministero della Cultura (ora MIC invece che Mibac) ha reso noto i nomi dei comuni vincitori del bando Borghi in Festival, CE HA come obiettivo la rigenerazione culturale e turistica dei borghi con meno di 5000 abitanti.

Sono otto i progetti vincitori dell’avviso pubblico, dotato inizialmente di un finanziamento di 750.000 euro e incrementato di ulteriori 563.000 euro. Queste risorse dovranno consentire a tante piccole e diverse realtà di tutto il paese di intraprendere progetti che puntino a rilanciare i territori e che siano fortemente connessi alle comunità.

Il bando premiava con un finanziamento più grande i comuni che avessero fatto rete; infatti ben sette degli otto progetti selezionati sono frutto di una collaborazione tra più soggetti, una filiera con anche enti privati, associazioni e cittadinanza attiva. Questi i nomi dei comuni capofila: Comunanza (AP), Prizzi (PA), Orani (NU), Stregna (UD), Valloriate (CU), Mulazzo (MS), Revine Lago (TV) - unico comune che si è presentato singolarmente- e Roghudi (RC) per un coinvolgimento totale di 52 comuni.


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(Roghudi)


“I borghi italiani –ha affermato il ministro Franceschini- costituiscono la spina dorsale del nostro Paese, dove si è formata parte considerevole della nostra identità. Per questo il governo ha fortemente voluto un piano nazionale per il recupero di queste realtà, finanziandolo con un miliardo di euro nel contesto del PNRR”.

La Commissione che ha valutato i dossier ha tenuto conto in particolare dell’innovatività, della sostenibilità e dell’accessibilità delle proposte presentate, nonché del coinvolgimento della cittadinanza e dell’impatto sul territorio, con particolare attenzione alle aree prioritarie e complesse.

Cosa prevedono i progetti vincitori, dunque? Eventi culturali ad ampio raggio, coinvolgimento delle attività produttive presenti sul territorio, promozione dell’artigianato locale, percorsi alla scoperta dei territori, recuperi di spazi in disuso da restituire alla cittadinanza e naturalmente la formazione degli abitanti giovani dei borghi, per cominciare ad arginare il fenomeno dello spopolamento che affligge i piccoli centri.


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(Revine lago)


L’obbligatorio coinvolgimento di partner profit e non profit previsto dal bando dovrebbe inoltre favorire un avvio di buone pratiche per il miglioramento socio-economico delle aree interessate, il rafforzamento e l’integrazione dell’offerta turistica e culturale, la valorizzazione delle eccellenze esistenti e non sfruttate.

Oltre i titoli dei progetti, in cui ricorrono le parole festival, abitare, cultura, nuovi mondi, c’è l’augurio che qualcosa si metta veramente in moto in termini di cambio di mentalità progettuale, di investimento con ricadute lunghe sul territorio. Nei giri italiani di quest’estate teniamo a mente i nomi di questi comuni che - tempi della burocrazia permettendo - dovrebbero già essere in grado di presentare qualcosa.

 

* TINA PANE (Napoli, 1962. Una laurea, un tesserino da pubblicista e un esodo incentivato da un lavoro per caso durato 30 anni. Ora libera: di camminare, fotografare, programmare viaggi anche brevissimi e vicini, scrivere di cose belle e di memorie)


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