Arteparco, il matrimonio fra estetica e natura
di GABRIELLA DI LELLIO*
"Arteparco" è un museo all’aria aperta dentro il Pnalm, e ospita ogni anno nuove installazioni d’arte contemporanea, realizzate con materiali ecologici, di artisti nazionali ed internazionali sul sentiero C2 del Parco vicino a Pescasseroli, ai piedi delle Foreste Vetuste, riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2017.
Un matrimonio perfettamente riuscito tra l’uomo e la natura. Una bella avventura iniziata nel 2018 grazie al comunicatore Paride Vitale e al supporto del Parco. “Un’operazione autentica di marketing culturale,” come dice il presidente del Pnalm Giovanni Cannata. Le opere per ora sono quattro:
- 2018 il Cuore o “animale -vegetale” di Marcantonio, un cuore installato intorno ad un albero per simboleggiare la sua appartenenza alla natura
(Cuore foto di Gabriella Di Lellio)
-
2019 gli Specchi Angelici di
Matteo Fato, un’installazione di tre cavalletti in legno in una delle radure del
parco: cornici lasciate
volutamente vuote in modo che ciascun
visitatore possa immaginare la sua veduta personale
- 2020 la Mano o “un tempo è stato”, opera di Alessandro Pavone. Il legno della scultura proviene dal tronco di un grande albero di larice già morto, scolpito con la motosega e completato dalla piantumazione di un giovanissimo albero nella terra su cui poggia la mano, tra le dita.
- 2021 il Radicorno dell’artista Sissi è una scultura di ceramica bianca che termina con una punta conica che si innalza per due metri, come un germoglio che cerca la luce. Evoca la natura metamorfica di una radice ed è collocata su una grande pietra che l’artista ha trovato nel Parco.
(Il Radicorno foto di Valentino Mastrella, dal web)
Altra peculiarità del luogo è la presenza gli
“alberi candelabro”, dall’antica tecnica di “capitozzatura” che veniva
utilizzata dai boscaioli e dalle donne locali che tagliavano alla loro altezza
questi splendidi faggi centenari. Pescasseroli ed il bosco di Sant’Antonio
hanno questo tipo di alberi.
*GABRIELLA DI LELLIO (Sono aquilana e sorella minore di
nascita. Mi sento ottimamente a Roma e meno a L' Aquila dal terremoto del 2009.
Ho insegnato lingua e letteratura inglese nel Liceo Scientifico della mia
città. Sono maestra di sci perché amante della montagna e della neve. Mi piace
la fotografia analogica in bianco e nero, che ho ripreso a fare dopo trent'anni
e a cui intendo dedicare il mio tempo. Sono cresciuta nella FGCI e nel PCI fino
alla “deriva occhettiana")
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