Andaras, il festival del viaggio

 di JOE JUANNE PIRAS*

Usare l’arte e la cultura come grimaldello per aprire le porte verso mondi vicini e lontani. È questo lo spirito con il quale nasce l’ ANDARAS Traveling Film Festival, una possibilità per uscire dall’isolamento, sia geografico che culturale, che caratterizza molte zone della Sardegna. Allo stesso tempo, il festival è una vetrina attraverso la quale promuovere in Italia e all’estero le bellezze paesaggistiche, archeologiche e culturali del territorio Fluminese.

 

 “Andaras” nella lingua sarda indica il viaggiare, ma anche i sentieri che i pastori percorrevano durante le lunghe transumanze invernali alla ricerca di pascoli più rigogliosi. Gli stessi sentieri che fin dall’antichità percorrevano i minatori. Ed è in Sardegna, a Fluminimaggiore, paese di miniera e di pastori, che il festival si terrà, dal 19 al 23 Agosto, tra il mare e la montagna della costa a Sud-Ovest, la più suggestiva e selvaggia dell’isola.

Il nostro festival è dedicato a tutti coloro per i quali girare intorno al mondo, conoscere terre e genti lontane, è la via più breve per giungere a sé stessi.

Anche se il viaggio non può essere determinato dal solo movimento, dal puro spostarsi geografico da un luogo a un altro. Perché, più che qualsiasi altra attività umana, il viaggiare è stato d’animo, ricerca, conoscenza di sé e degli altri, testimonianza, punto di partenza di ogni arrivo.

Viaggiava Ulisse, viaggiano i migranti di oggi come i nostri di ieri, viaggiano i turisti di crociera e chi va per il mondo a guadagnarsi da vivere, i navigatori solitari e i volontari delle Ong, i giornalisti e gli scrittori, i fotografi e i registi che il mondo vogliono raccontare.

Il festival sarà diviso in cinque giornate, ciascuna delle quali dedicata alla proiezione delle opere in concorso, a incontri con filmmakers, scrittori e fotografi, al buon cibo e alla buona musica e alla scoperta del Fluminese, un vasto territorio disteso a ridosso della selvaggia e bellissima costa delle miniere, nel sud ovest della Sardegna, su cui si affacciano i comuni di Fluminimaggiore e di Buggerru. Mare unico per bellezza e varietà di spiagge e cale e scogliere, come Portixeddu, Cala Domestica, Capo Pecora, Scivu e Piscinas; ma anche montagne verdi e boscose, sorgenti, fiumi, vecchie e affascinanti miniere, monumenti storici come il tempio di Antas e naturalistici come le grotte di Su Mannau. Il tutto in un contesto di bellezza unica e incontaminata, dove la qualità della vita raggiunge altissime vette.

Quando ci venne l’idea di far nascere Andaras Travelling Film Festival a Fluminimaggiore, fu semplice ragionare su quali contenuti dare. Anzi, diciamo che i contenuti, com’è doveroso che sia, sono venuti ben prima dell’invenzione stessa del nome. Ed è stato semplice. Perché in questi luoghi e in questi territori il senso del viaggio sta nella natura stessa che li avvolge.

Sta nei lunghi percorsi che a piedi o con la bicicletta o con altri mezzi i minatori dovevano affrontare per raggiungere le gallerie e i pozzi in cui riversare la loro fatica in cambio di miseri stipendi.

Sta nei sentieri spesso contorti e invisibili che le capre tracciano nella vegetazione composta da una macchia mediterranea vergine e profumatissima. Scorribande animali alla ricerca di cibo lungo le “andaras”, (sentieri), che i pastori - anzi i caprari, come un tempo si definivano quando il politicamente corretto non li aveva trasformati in più globalizzati allevatori – dovevano a loro volta percorrere nel difficile esercizio di non perdere di vista quelle meravigliose e anarchiche bestie che sono le capre.

E poi... e poi c’ è il mare. Il mare della Sardegna più affascinante e selvaggio. Mare spesso frustato dal maestrale, con le spiagge chiare e gialle di Portixeddu, di Scivu, di Perdas Albas, la spiaggia dei grandi sassi tondi o ovali, ma sempre lisci e granitici, che stupidi interpreti di un greto nazionalismo linguistico vollero chiamare Capo Pecora.

 

Da queste meraviglie, da questi luoghi incantati ci hanno insegnato fin da piccoli che bisognava scappare. Perché la vita agra che questa natura offriva alla povera gente non era spesso sufficiente a compensare i piaceri immateriali con cui lusingava e lusinga le anime e i cuori.

E allora si partiva: migranti verso il Nord nazionale o europeo, si prendeva il piroscafo prima, poi navi sempre più sofisticate e infine aerei diretti nel resto del mondo. Si partiva negli anni cinquanta, sessanta, settanta... operai o studenti.

Si parte ancora oggi: per necessità o per semplicemente trovare una strada che qui non è stata ancora tracciata. E così capita che questo viaggiare fuori dall’isola, questo contaminarsi con altri mondi e altre nature e altre culture possa concedere ad alcuni sognatori di tornare, per aprire loro quelle nuove strade. E magari, chiamarle Andaras.

Viaggiare attorno al mondo, conoscere culture e cibarsi di nuove storie ed esperienze, restando in un piccolo paesino della Sardegna. Con questo spirito è nata l’idea di creare un festival cinematografico che avesse come fulcro il viaggio e il suo racconto.

*direttore artistico di Andaras


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