Ambientalisti da Draghi, ci sarà un ministero della transizione ecologica

di REDAZIONE

"Soddisfazione" degli ambientalisti perchè  Mario Draghi ha inserito il mondo ecologista nel calendario delle consultazioni per la formazione del nuovo governo e ha incontrato nel pomeriggio del 10 febbraio Legambiente, Wwf e Greenpeace. "Un segnale importante", afferma il mondo verde, che conforta una speranza:  il nuovo esecutivo imboccherà la strada della sostenibilità, "così come indicato dal Recovery Fund".

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Nel pomeriggio i vertici delle tre associazioni hanno illustrato a Draghi le proposte per modificare "radicalmente" il Recovery Plan redatto dal governo Conte;  Draghi ha confermato che creerà un ministero della transizione ecologica che terrà al centro i temi ambientali. “L’Europa ha deciso di rivoluzionare e decarbonizzare l’economia continentale e sta chiedendo al nostro Paese di individuare progetti all’altezza e approvare le riforme necessarie per non mancare l’occasione del Next Generation EU, evitando gli errori del passato", è stato il commento degli interlocutori del presidente del Consiglio. 

All’incontro hanno partecipato per Greenpeace Italia il presidente Ivan Novelli e il direttore esecutivo Giuseppe Onufrio, per Legambiente il presidente nazionale Stefano Ciafani e il direttore generale Giorgio Zampetti, per il WWF Italia la presidente Donatella Bianchi e il vicepresidente Dante Caserta. Sono state approfonditi alcuni temi specifici, dallo sviluppo delle rinnovabili all’economia circolare, dalla mobilità sostenibile all’innovazione industriale, dall’agroecologia alle aree protette.  Greenpeace ha anche consegnato a Draghi una lettera firmata da Fridays For Future Italia, con la quale attiviste e attivisti del movimento nato nel solco degli scioperi per il clima organizzati da Greta Thunberg chiedono all’ex Presidente della BCE di portare avanti ad ogni costo – “Whatever it takes'" – provvedimenti per uscire dall’emergenza climatica.

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