Alinari, una storia lunga più di 150 anni
di REDAZIONE
La storia dell’immenso patrimonio fotografico Alinari ebbe inizio a Firenze.
(I tre fratelli Alinari: Giuseppe, Leopoldo e Romualdo 1860 Archivi Alinari Firenze)
Nel 1852 Leopoldo Alinari fondò il primo laboratorio e poi, insieme ai fratelli Giuseppe e Romualdo, la ditta F.lli Alinari. Nel 1863 nacque lo stabilimento fotografico, il più antico del mondo, nel palazzo in via Nazionale oggi Largo Alinari che per oltre 150 anni è stato la sede dell'azienda. Una storia di successo: gli Alinari hanno riprodotto in maniera sistematica il patrimonio storico artistico e architettonico italiano, le collezioni dei musei e il paesaggio del nostro paese.
(Giuseppe Garibaldi 1867 ca. Archivi Alinari Firenze)
La crisi seguita alla Grande Guerra provocò un primo cambio di proprietà. Nel 1920 la ditta passò a una cordata di aristocratici toscani guidata dal barone Ricasoli. Nel 1957 poi divenne proprietario il senatore Vittorio Cini, che acquisì nuovi archivi fotografici di grande valore come Brogi, Anderson, Chauffourier e Fiorentini. Nella metà degli anni Settanta la mano passò alla famiglia milanese Zevi e nel 1982 a quella triestina dei De Polo che, oltre a realizzare il Museo Nazionale Alinari della Fotografia, acquisirono altri fondi fotografici in Italia e all’estero, che alla fine degli anni Novanta furono digitalizzati e commercializzati.
(Giorgio Roster Eruzione del Gran Cratere della Fossa Isola di Vulcano Lipari 1888 Archivi Alinari Firenze)
Nel 2019 è la regione Toscana ad acquistare il patrimonio Alinari. Il 16 luglio del 2020 viene istituita la FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia. A dicembre l’acquisizione, dopo il patrimonio analogico, della F.lli Alinari IDEA spa e del suo patrimonio digitale, costituito da un archivio di 259.692 immagini con relative banche dati, sistemi di gestione e di stoccaggio, marchi e diritti d’uso delle immagini, tutti passati alla FAF Toscana.
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