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Limburgo delle meraviglie, in bici sotto l'acqua e sugli alberi

2021-07-23 08:39

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Belgio, bicicletta, Limburgo, Maastricht, knooppunten, punti-nodo, ciclabili, Alden Biezen, Lommel,

Limburgo delle meraviglie, in bici sotto l'acqua e sugli alberi

di GIULIA GIGANTE*


98 – 95 – 237 – 94 – 73 - 310… no, non sono numeri suggeriti dalla trisavola in sogno, né cifre della cabala, ma è un esempio della formula magica che vi permetterà di pedalare sulle piste ciclabili delle Fiandre senza perdervi nelle infinite ramificazioni dei sentieri che si biforcano. E non si tratta di cosa da poco, visto che agli incroci non vi sono altri tipi di indicazioni né pittogrammi per segnalare le direzioni.


La parola d’ordine - un po’ ostica a prima vista - è la chiave che vi aprirà tutte le porte: knooppunten. I fiamminghi sono da sempre grandi appassionati di esperienze ciclistiche e hanno ideato un sistema di punti-nodo (i knooppunten, appunto) che mi era sempre sembrato astruso e complicato da usare per chi non fosse un esperto conoscitore del territorio, finché destreggiarsi con i sentieri e preparare un itinerario da percorrere sulle due ruote non è diventato facile grazie a una App: Fietsknoop. Funziona così: s’inserisce il nome della località di partenza e di quella d’arrivo e la App snocciola una successione di numeri che basterà seguire pedissequamente per arrivare spensierati a destinazione.




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(A Maastricht)


Una delle zone del Belgio più ricche di piste ciclabili è la provincia nordorientale del Limburgo, che offre la possibilità di creare itinerari che uniscono attrattive di tipo paesaggistico con visite a monumenti, castelli e abbazie. Non va dimenticato, durante la visita di queste ultime, di dedicare un po’ di tempo (a scopo puramente culturale, s’intende) all’assaggio delle birre che vi vengono prodotte secondo procedimenti di birrificazione tradizionale di cui i monaci sono sempre stati grandi esperti.


Gli itinerari si snodano per campagne e boschetti, seguono il corso di fiumi e ruscelli, attraversano paesini apparentemente disabitati, costeggiano stagni e laghetti. La gamma delle possibilità è pressoché sterminata, ma ci sono dei must, che vorremmo segnalarvi.




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(Hotel degli insetti)




Il brivido dello sconfinamento in un altro paese


È impagabile l’esperienza di attraversare un confine, il più delle volte passando oltre frontiera senza rendersene conto. All’improvviso cambia l’architettura delle case, la forma delle finestre e l’inclinazione dei tetti, mutano i caratteri e i colori dei cartelli stradali, l’aspetto e le scritte delle targhe delle rare automobili che s’incrociano e, con la sola forza delle proprie gambe, ci si ritrova in Olanda. La località più interessante dei Paesi Bassi raggiungibile dal Limburgo belga (perché, per la cronaca, c’è anche un Limburgo olandese) è Maastricht con il suo centro storico, i ponti sulla Mosa e il tipico ritmo febbricitante delle antiche città mercantili.


Come Tarzan in bicicletta


A Bosland è possibile pedalare tra le chiome degli alberi grazie a un circuito ad anello che permette di inerpicarsi dolcemente salendo fino a un’altezza di dieci metri. La pista che, inaugurata nel giugno 2019, s’incunea tra gli alberi esaudisce desideri, sopiti ma mai dimenticati, dell’infanzia.




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(Il castello di Alden Biezen)




Pedalare sott’acqua


Un’altra esperienza quasi mistica è rappresentata dall’attraversare un grande stagno a Bokrijk su un ponte costruito sotto la superficie dell’acqua, ma sul quale l’acqua non deborda, ma rimane magicamente all’altezza dello sguardo. I cigni bianchi scivolano arcigni e sdegnosi sul pelo dell’acqua dello stagno al livello delle teste di passanti e di ciclisti, come a ristabilire un equilibrio naturale perduto.


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E poi?


Vi aspettano distese di papaveri, campi blu di lavanda, il castello di Alden Biezen con il suo giardino inglese, il deserto di Lommel (cfr. l’articolo “Il Sahara del Belgio” pubblicato il 4.11.2020 su Foglieviaggi), l’abbazia cistercense di Herkenrode con i suoi giardini aromatici e di ispirazione, la riserva naturale Hoge Kempen e tanto altro ancora… Pronti a inforcare i velocipedi?




 




*GIULIA GIGANTE (nata a Napoli, vive attualmente a Bruxelles, ama andare alla ricerca di nuovi mari, venti e conchiglie, di altri modi di vivere e di pensare, di tracce di passati remoti e recenti. Conosce dieci lingue, ma a tutte preferisce il russo ed è convinta, con Dostoevskij, che “la bellezza salverà il mondo”)




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