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I paesi più inquinanti, dagli stati del petrolio ai colossi del mondo

2021-06-17 15:08

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I paesi più inquinanti, dagli stati del petrolio ai colossi del mondo

di MICHELA DELL'AMICO


(per gentile concessione del sito www.peopleforplanet.it)


Quali sono i Paesi con le più alte emissioni di anidride carbonica? Lo ha calcolato l’indagine del Global Carbon Project (2019) con l’analisi di OurWorldinData.org.3.


Precisazioni


Prima di tutto però, servono alcune precisazioni. Le emissioni inquinanti che partecipano ai cambiamenti climatici comprendono anidride carbonica, metano, vapore acqueo, protossido di azoto e gas fluorurati (tra i quali idrofluorocarburi, perfluorocarburi, esafluoruro di zolfo e trifluoruro di azoto).


È tuttavia difficile quantificare tutte le emissioni di gas serra, e i dati sulle emissioni di anidride carbonica sono considerati un modo più semplice per comprendere la gravità dell’impatto inquinante di un Paese.




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Alcuni esperti ritengono che paesi come la Cina, le cui emissioni sono elevate in parte perché produce beni che vengono utilizzati dalle persone in tutto il mondo, dovrebbero essere misurati in modo diverso (la Cina è poi fuori da questa classifica perché sebbene le sue emissioni siano al n.1 la vasta popolazione abbassa il dato pro capite). Ad esempio, la differenza tra la CO2 emessa nella produzione e quella utilizzata per il consumo negli Stati Uniti è molto minore di quella cinese, il che significa che negli Stati Uniti gran parte delle emissioni di CO2 provengono dalle abitudini delle persone, mentre in Cina provengono dalla produzione di prodotti che però, appunto, sono destinati al resto del mondo.


Per questi motivi il calcolo delle emissioni pro capite – la quantità di emissioni prodotte per persona – è considerato il dato più equilibrato da valutare, che consente di comprendere più chiaramente il problema a prescindere dalle dimensioni del Paese.



Ebbene, alla luce di tutto questo, le emissioni pro capite più alte si concentrano nei Paesi produttori di petrolio e alcune nazioni insulari, cosa che rende ben chiari gli enormi costi energetici che il business del petrolio ha sull’ambiente globale, anche prima che quei combustibili fossili vengano bruciati.





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A complicare ulteriormente l’analisi, ci sono molti database diversi che cercano di quantificare le emissioni globali di carbonio. L’indice dell’Agenzia internazionale per l’energia 2018, ad esempio, include solo la combustione del carburante, mentre il Global Carbon Project include queste emissioni e la produzione di cemento, in realtà un contributo decisivo alla CO2.


Se invece non si considera la popolazione, come noto, i giganti mondiali dell’inquinamento sono i due paesi dalla crescita economica più spedita: Cina e Usa. Le emissioni della Cina provengono principalmente dalle sue numerose centrali elettriche a carbone, che alimentano le sue fabbriche e forniscono elettricità alle industrie e alle case delle persone. La Cina sta perseguendo una riduzione aggressiva delle emissioni di anidride carbonica, con un piano per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060. il piano misto del paese per ridurre le emissioni ha tuttavia suscitato critiche. La Cina ha in programma di costruire ulteriori centrali a carbone e di sostituire i sistemi di trasporto con versioni elettriche, al fine di ridurre le emissioni di CO2.


Gli Stati Uniti sono il numero 12 nell’uso pro capite di CO2, ma poiché hanno una popolazione molto più numerosa rispetto ad altri paesi, sono i primi a emettere. Quella combinazione di una grande popolazione e ogni persona che usa molta CO2 significa che gli Stati Uniti ha un impatto smisurato sui cambiamenti climatici rispetto a molti altri Paesi.



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Le emissioni provengono da carbone, petrolio e gas utilizzati nelle centrali elettriche per creare elettricità per le case e l’industria e dai trasporti. Da circa l’anno 2000, le emissioni di CO2 degli Stati Uniti hanno registrato una tendenza al ribasso, trainate da una significativa riduzione delle centrali elettriche a carbone.


A seguire, la classifica evidenzia anche l’apporto di India, Russia e Giappone, rispettivamente terzi, quarti e quinti per emissioni inquinanti in atmosfera.



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