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graphic journey di MONICA FORNACIARI

Sei ore di viaggio calcolate dal navigatore che per noi, così ingombranti, significano almeno otto. Ma grazie a Jo Nesbo e al suo audiolibro “Sole di mezzanotte” ci ciucciamo la gran parte del viaggio incollati ad ogni virgola che esce dall’autoradio. 

Ahimè Alberto prende ulteriore confidenza con la guida sportiva del mezzo e io viaggio attaccata al maniglione della portiera. Però gli perdono tutto, perché oggi sta realizzando il mio sogno adolescenziale infranto di vedere Biarritz. In più non ci porta solo me! Ma tutti quanti, pacchetto completo, in astronave.

Eppure non ci arriviamo, neanche oggi, perché al nostro camper URGE benzina e a quanto pare a Biarritz i benzinai sono rarissimi e nascostissimi. (Capiremo soltanto dopo che la benzina nei Paesi Baschi spagnoli costa meno, quindi i frontalieri preferiscono andare a fare rifornimento oltre confine). Abbiamo il cuore in gola. Ce la faremo a non finire la riserva nel traffico dell’ora di punta e con la Susi a rischio vomito?

Sì. Qualcuno lassù vuole che continuiamo il viaggio in armonia: il gazole sarà fatto e ora la rotta diventa una piazzola camper sull’oceano nel paesino di Ondres. Qui, sua Maestà dell’Atlantico: i suoi spazi immensi, le onde impetuose, i colori saturi e potenti della golden hour.


 

Facciamo milioni di foto, selfie, scatti profilo, TUTTO.

Immortaliamo un traguardo, una felicità.

Come potremo mai adesso, dopo aver visto tutto ciò, ritornare a Cesenatico?


 

13 agosto

Ondres.

Mattinata all’oceano. Onde altissime e impenetrabili. C’è solo una piccola zona governata da baywatch in cui potresti TENTARE di fare il bagno.

Per il resto sabbia gialla, vuota, legni bianchi lavati da millenni di mareggiate e dune, territorio di gechi ed elicrisi.

Tipico affollamento pre-ferragostale alla spiaggia di Ondres…

Qui ad Ondres diventiamo Churros-Addicted!

CHURROS = frittelle a forma di enormi patate fritte insapori spolverizzate di zucchero.

14 agosto

 Rotta verso Hendaye.

Ci facciamo ingannare dall’area di sosta libera presso una stazione. È una stazione no? Dunque con il treno proprio a fianco potremo andare ovunque! E invece no! Con l’aiuto di due baldi vecchietti scopro che è una stazione decentrata che serve solto ai pendolari che lavorano verso Bordeaux, e dunque lontana da tutto, compresa la spiaggia e la stazione vera.

 

Ce la facciamo piacere, alternative non ce ne sono: è quasi Ferragosto e Hendaye è intasata. E allora… gambe in spalla!  Andiamo fino al porto a piedi (passando per la spiaggia ci facciamo pure un bagnetto) e poi prendiamo il battello che ci porta ad Hondarribia, primo paese basco in territorio spagnolo.

Benvenuti a Hondarribia: la patria degli aperitivi!

Case meravigliose di legno strette l’una all’altra, balconi in ferro battuto colorato e, al primo piano di una casa su due, un tripudio di Pintxos strabordanti. 

15 agosto 

Prima a piedi, poi in tram, poi con il Topos (la metro che collega tra loro i paesi baschi francesi e quelli spagnoli) arriviamo a San Sebastian, la meta del nostro viaggio, decisa l’anno scorso, con addosso tutta la carogna dovuta all’immobilità di una gamba rotta.

 

Una grande cittadina, piena di ogni ben di Dio, che si affaccia sulla sua baia privata.  La mattina la spiaggia è immensa e, grazie alla bassa marea, è territorio di beachartist, poi arriva il mare e si inghiotte tutto, anche delle vere e proprie opere d’arte.

Anche qui bar di Pinxtos ovunque. Mi chiedo come faccia questa gente a non pesare tutta 100 chili.

Oggi è Semana Grande e c’è di tutto: Street Food Festival, musica e teatro per strada, sfilate di (.... giganti di cartapesta)

seconda puntata - continua

leggi la prima puntata

 

Dopo gli studi universitari in marketing, la formazione in agenzia pubblicitaria fa deragliare irrimediabilmente la mia vita, avviandomi alla libera professione come Art Director e Graphic Designer. Vivo a Reggio Emilia e collaboro con diverse realtà: clienti diretti o agenzie pubblicitarie, spaziando dalla grafica allo storytelling. 

Nel 2017 incontro Bottega Finzioni e, da quel momento, le storie diventano per me sempre più importanti.


Monica Fornaciari

Storie che chiedono di essere elaborate e poi raccontate, in parole o illustrazioni.

Complice anche una famiglia numerosa, nel mio immaginario pulsano ancora forte, mescolandosi a volte, curiosità, stupore, fantasia e… acquerelli!


sito: www.lavolpelettrica.com

mail: monicfornaciari@gmail.com