Urbex, gli esploratori dell'abbandono
di ALESSANDRO TESEI*
Parlare di urbex non è sempre facile, perchè bisognerebbe partire da lontano, ovvero dall'innato bisogno che ha l'essere umano di scoprire o di riscoprire il nascosto, mischiando poi il tutto con filosofia, storia dell'arte, sociologia ed antropologia.
Cercherò di essere semplice e veloce, rimandando al lettore la possibilità di approfondire personalmente alcuni elementi, che per ovvie ragioni di spazio non si possono trattare qui.
Tutto ciò che è invisibile o nascosto attira da sempre l'uomo, sia esso un tombarolo, un archeologo, uno storico, oppure un semplice esploratore urbano.
L'esplorazione urbana è quindi una pratica antichissima, e nella sua declinazione attuale potrebbe trovarsi a metà strada tra le derive situazioniste, dove il territorio è vissuto fuori dagli schemi imposti dalla società e la ricerca del terzo paesaggio, quello teorizzato da Gilles Clement, in cui le vestigia umane si trasformano in luogo nuovo, nè selvaggio nè addomesticato.
L'estetica della rovina, citando Simmel, è un qualcosa di magnetico perchè rivela la falsità dell'armonia architettonica, e quindi degli sforzi dell'uomo di imbrigliare la natura.
Passeggiare in un luogo abbandonato, ascoltarne i rumori, assaporarne gli odori, permette di riflettere sulla vera essenza della nostra vita e suscita pensieri che a volte possono sfiorare la misantropia e il rigetto di tutto ciò che viene generato dall'uomo.
Ma l'esplorazione urbana è stata per secoli un fenomeno di nicchia, destinato a persone curiose e dalla mentalità aperta. Solo negli ultimi anni si sta massificando, assumendo i tratti di un vero e proprio fenomeno di costume, tanto da trasformarsi anche nella definizione, da urbex in dark tourism. Il dark tourism, turismo nero, nasce con la riapertura della zona di esclusione di Chernobyl a scopi turistici, e ad oggi sta cambiando radicalmente le modalità di vivere il territorio.
Esistono percorsi con visite guidate, legali o meno, che accompagnano i visitatori in veri e propri luoghi abbandonati.
Noi stessi dell'associazione Ascosi Lasciti, che da oltre 10 anni mappiamo e documentiamo l'abbandono, stiamo progettando dei tour specifici, totalmente legali, che possano unire l'escursionismo e l'amore per la storia con l'esplorazione di un luogo in abbandono.
E' come se si trattasse di un riscoperta della realtà, impossibile in un museo, dove il luogo e le opere al suo interno sono frutto di forzature e scelte successive. Mentre il posto abbandonato è vero, non può mentire.
Considerando l'enorme patrimonio in decadenza italiano, con 5.000 borghi fantasma, 50.000 palazzi nobiliari, 40.000 tra chiese e monasteri, direi che c'è parecchio da divertirsi per gli amanti del genere.
Se volete avere un assaggio di questo fantastico mondo, vi invito a dare un'occhiata al sito ascosilasciti.com , dove sono raccolti centinaia di articoli relativi a questi luoghi, in Italia e all'estero.
*ALESSANDRO TESEI (Nasco videoreporter e mi specializzo nel campo dell'inquinamento radioattivo, raccontando i più grandi incidenti nucleari al mondo, da Fukushima a Mayak. Contemporaneamente porto avanti il mio hobby, la ricerca e lo studio dei luoghi abbandonati, diventando coi miei compagni del sito ascosilasciti.com, il punto di riferimento in Italia e in Europa. Attualmente collaboro con varie testate giornalistiche e programmi televisivi)
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