Turismo, oro italiano. Ma il Sud è troppo debole e le agenzie arrancano
di TINA PANE*
Ha festeggiato le 25 candeline la Borsa Mediterranea del Turismo, tenutasi nello spazio fieristico della Mostra d’Oltremare di Napoli lo scorso fine settimana. Un traguardo importante per un evento che riunisce tutti gli attori di un comparto forte della nostra economia, tra i più danneggiati dal Covid e che proprio grazie al Covid però è spinto a ripensare se stesso, a rimodulare la propria offerta in base ai cambiamenti della domanda.
Dopo il boom del prodotto Italia della scorsa estate, anche quest’anno infatti c’è attesa degli operatori per una stagione che premi le località italiane, non solo di mare, ma c’è anche la necessità di riprendere ad attrarre i turisti stranieri, visto che le nuove norme emanate dal governo rendono più facile viaggiare e gli italiani dopo due anni di prudenza e scelte di vicinanza si orienteranno a varcare le frontiere, almeno quelle dei paesi geograficamente lontani dalla guerra.
Il filone che pare più consapevole e battagliero è quello della cosiddetta “vacanza attiva”, una formula che si concentra sulla scoperta dei territori interni e della natura, da percorrere a piedi o in bicicletta, meglio se supportati durante le tappe da un comodo servizio di trasporto bagagli. Active Italy, una sigla che ha messo in rete trenta aziende e si avvale della collaborazione di FIAVET e FTO, due tra le principali associazioni di categoria, propone pacchetti di soft adventure adatti a ogni tipo di pubblico. E sottolinea come questo tipo di turismo sostenibile abbia in alcuni casi messo in moto un indotto di piccole attività quali punti di ristoro, piccoli ristoranti, servizi di guide locali, che creano lavoro e nuove professionalità.
La Magna via Francigena tra Palermo e Agrigento, il Cammino dI Oropa nel Biellese o la Via degli Dei che collega attraverso gli Appennini Bologna e Firenze, sono esempi di itinerari su cui puntano le (spesso piccole) agenzie di viaggio aderenti alla rete di Active Italy, avendo ben presente che il cliente è sempre più orientato a una vacanza che salvaguardi l’ambiente, il distanziamento e il consumo di prodotti locali.
D’altra parte, i risultati che sta ottenendo una piccola regione come la Basilicata, a partire dall’esperienza di Matera Capitale d’Europa 2019, dimostra come stiano cambiando i gusti anche del pubblico italiano: boom di presenze nelle estati 2020 e 2021, ma anche un’offerta che coniuga mare, trekking, esperienze e borghi, attraendo molta clientela proveniente dalle grandi città che cerca un esotico vicino: “Quest’anno non possiamo andare in Giordania, allora veniamo in Basilicata”, riferisce un operatore lucano che lavora molto con il Piemonte.
Ma mentre gli operatori grandi e piccoli aggiustano il tiro e diversificano le proposte, anche cercando di educare i clienti a scegliere mete e modalità di viaggio alternative, il sistema italiano dell’incoming mostra delle criticità strutturali. Presenza di infrastrutture e trasporto pubblico, mobilità, banda larga, sicurezza sono elementi che fanno la differenza per i clienti italiani e stranieri, e determinano che il flusso turistico complessivo premi il nord del paese rispetto al sud.
Le regioni del nord sono più brave a spendere i soldi dei Fondi Strutturali Europei, godono di un sistema viario più capillare e le imprese hanno maggiore capacità di consorziarsi e fare rete. Inoltre c’è il problema, ovunque, di rilanciare il ruolo delle ADV, le agenzie di viaggio che operano sul territorio, che da molti anni ormai sono state messe in crisi dalle possibilità del “turismo fai da te”. Andare su internet e comprare un volo, un pernottamento, un biglietto per un evento o un museo senza apparenti costi di intermediazione ha prodotto un vero terremoto per le agenzie.
Occorrono interventi su ampia scala per allungare le stagionalità, rilanciare il turismo scolastico e quello convegnistico, convincere la clientela - individuale e di gruppo - a fidarsi della professionalità ed esperienza delle agenzie, consentendo a queste ultime di offrire quel valore aggiunto che può fare la differenza per il cliente.
Il turismo, d’altra parte, è per sua natura un settore trasversale, composto di una miriade di attori non solo privati, e sono soprattutto quelli istituzionali come il governo, le regioni e gli enti di promozione che dovrebbero operare in sinergia perché diventi un effettivo fattore di sviluppo economico, sociale e ambientale.
Se l’incoming, ovvero “l’azione che viene svolta da uno o più soggetti quando si tratta di accogliere e ricevere un turista nel proprio paese” è veramente l’oro italiano, come titolava uno degli incontri più affollati tra quelli che si sono tenuti durante i tre giorni di fiera, occorre realizzare una logica sinergica tra tutti questi attori.
Si tratta di cose pratiche, come per esempio non far coincidere il giorno di chiusura settimanale dei musei con quello in cui in città arrivano le navi da crociera, ma anche realizzare nei punti di accesso della città (stazione, porto e aeroporto) tutti i servizi per accogliere immediatamente bene il turista che vi mette piede. In Europa, hanno sottolineato in tanti, le città fanno a gara per essere friendly, e Napoli, giusto per parlare della città che ospita la Borsa, è amichevole per la predisposizione umana ma non per l’organizzazione dei trasporti pubblici.
La Borsa Mediterranea del Turismo 2022, organizzata da Progecta, ha avuto il supporto dell’ENIT e ha visto la partecipazione di undici regioni italiane, cui è stata dedicata la copertina del catalogo; ha ospitato quattro workshop tematici B2B (business to business) e accolto nei suoi tre padiglioni centinaia di espositori tra enti per il turismo, compagnie aeree, di crociera e di navigazione, tour operator, agenzie di viaggio, consorzi, hotel e gruppi alberghieri, assicurazioni, associazioni di categoria, produttori di forniture alberghiere e di gadget, cral aziendali, parchi tematici, opere di pellegrinaggio… insomma un variegato e incredibile mondo di esperienze e conoscenze messo a disposizione di tutti noi da un mondo di professionisti.
Il grande stand dell’Ente del turismo spagnolo era il primo all’ingresso ad accogliere i visitatori con la frase “Ti meriti la Spagna”. Sì, va bene, ma soprattutto ci meritiamo di viaggiare, di nuovo e meglio.
* TINA PANE (Napoli, 1962. Una laurea, un tesserino da pubblicista e un esodo incentivato da
un lavoro per caso durato
30 anni. Ora libera: di camminare, fotografare, programmare viaggi anche
brevissimi e vicini, scrivere di
cose belle e di memorie)
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