Torre Quezzi, e guardi tutti i Forti di Genova

testo e foto di ROBERTO ORLANDO *

Oggi ti porto in gita a Torre Quezzi. Da qui si vede quasi tutta Genova, esclusi il Ponente (dalla Lanterna in poi) e l'estremo Levante. E' una bella escursione, peraltro letteralmente entro le mura urbane: dalla torre si possono infatti raggiungere a piedi il forte Monte Ratti (quello molto grande che sta sullo sfondo della torre, in una delle foto), il forte Richelieu e un altro paio.

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Ci troviamo sulle colline che dominano la Val Bisagno, una delle due valli che attraversano Genova. E da quassù, oltre al Santuario di Santa Maria del Monte, si vedono tutti i forti del sistema difensivo della città, realizzato nel corso di diverse epoche storiche, completato nel XIX secolo e poi modificato ancora durante le due guerre mondiali.

Del sistema fanno parte anche le mura seicentesche della città che per estensione sono le seconde al mondo dopo la Grande Muraglia cinese. 

Ma intanto ti racconto di Torre Quezzi, uno di quei "luoghi del cuore" del Fai ridotto purtroppo in stato di abbandono.

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La torre è stata costruita tra il 1818 e il 1823 dal Corpo sabaudo del Genio Sardo. E' in mattoni, di pianta circolare, alta 17 metri, ed è stata piazzata sul crinale, a 318 metri di altitudine, per difendere da nord Forte Quezzi che è lì vicino e aveva appunto quel fianco scoperto.

I bastioni che le conferiscono questa singolare forma svasata sono stati aggiunti successivamente per rafforzare la capacità difensiva del presidio, ritenuto addirittura strategicamente più importante del forte stesso._1020599jpg

Nel 1908, dismessi gli usi militari, Torre Quezzi ha ospitato anche un ristorante rimasto aperto fino a poco dopo la conclusione della seconda guerra mondiale.

Accanto alla torre si nota, persino troppo, una costruzione bianca, anch'essa di pianta circolare: è un serbatoio dell'acquedotto Valnoci. 

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Comunque quassù sembra di essere in alta montagna, vista mare, come del resto è normale dalle nostre parti. E poi per arrivarci si passa vicino al cuginetto curvilineo del Corviale di Roma: è un grande complesso di case popolari costituito da cinque caseggiati, lunghi ciascuno oltre 300 metri, disposti seguendo le curve della collina su cui sorgono. 

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Noi qui pertanto lo chiamiamo Biscione. L'ha firmato l'architetto Luigi Carlo Daneri, allievo di Marcello Piacentini, che a Genova ha disegnato interi quartieri sul lungomare, per esempio quello di fronte al Salone Nautico, e sulle colline alle spalle della città.


*ROBERTO ORLANDO (Nato a Genova in agosto, giornalista professionista dal 1983. Ultimo capocronista del Lavoro. Dopo uno scombinato tour postrisorgimentale che lo conduce in molte redazioni di Repubblica è rientrato tra i moli della Lanterna. Viaggia, fotografa e scrive. Meno di quanto vorrebbe)

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