Tartarughe a rischio, arrivano i Tartawatcher con i droni
di REDAZIONE
(foto Legambiente)
Guardiani in arrivo sulle spiagge d'Italia. Compito: proteggere le tartarughe marine e i nidi. Alla vigilia della relativa Giornata mondiale (16 giugno), Legambiente si affida ai Tartawatchers, volontari e operatori che provano a tutelare la Caretta caretta, esposta a diverse minacce ancor prima di vedere la luce e affrontare le insidie del mare: la nidificazione infatti è ostacolata dall’inquinamento acustico e luminoso, e le uova deposte rischiano di finire preda di altri animali o di essere danneggiate dalle attività dell’uomo sulla terraferma.
(Caretta Caretta)
La deposizione avviene tra fine maggio e agosto, e in quei mesi gli ambientalisti presidiano i tratti di costa "scelti" dalle tartarughe. Da quest’anno i volontari potranno appoggiarsi a un servizio di droni garantito da ADPM Drones. Attivato anche un numero "SOS Tartarughe"per raccogliere le segnalazioni di tracce o di piccoli animali sui litorali italiani. Un invito a cittadini, turisti e bagnanti a mobilitarsi in modo semplice, inviando un messaggio WhatsApp o un SMS al 349 2100989.
(Mamma tartaruga)
Nell’area mediterranea ogni anno i nidi di tartarughe marine sono circa 7 mila. In Italia anno per anno – complice l’aumento delle temperature – l’areale di nidificazione si è ampliato: la scorsa stagione nel nostro Paese sono stati scoperti 250 nidi, concentrati soprattutto in Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e Toscana. Meno numerose ma comunque importanti le nidificazioni registrate nel tempo anche in Sardegna, Lazio, Marche e Basilicata. In tutte queste regioni Legambiente è presente con il monitoraggio e il presidio, dal momento dell’ovodeposizione fino alla schiusa e all’entrata in acqua dei piccoli.
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(Un nido)
Per ridurre la mortalità delle tartarughe Legambiente ha dei Centri di
Recupero e Primo Soccorso dove gli esemplari in
difficoltà vengono curati, riabilitati e restituiti al mare. Un’attività che
negli ultimi 10 anni ha permesso di salvare più di 1600 esemplari nelle strutture gestite dall’associazione. In prima linea per numero di
tartarughe recuperate in Italia il Centro di Manfredonia, protagonista
anche di alcune liberazioni “simbolo” come quelle della coppia di tartarughe
Romeo e Giulietta, lo scorso San Valentino, o della tartaruga Pelù, liberata a
novembre dal rocker fiorentino da cui ha ereditato il nome.
(Un nido presidiato)
Ai cittadini che
vogliano sostenere l’impegno di Legambiente, l’associazione ricorda che è possibile aderire
anche alla campagna TartaLove: attraverso un piccolo
contributo economico, ciascun donatore può adottare simbolicamente una
tartaruga e proteggere gli esemplari recuperati dai centri gestiti da
Legambiente, contribuendo all’acquisto delle medicine e degli interventi
veterinari necessari alle loro cure, oltre che alle attività di monitoraggio
dei nidi.
(fonte: ufficio stampa Legambiente)
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