Talebani a Kabul, i graffiti di Shamsia Hassani si colorano in nero
di VITTORIO RAGONE*
Tre murales in sequenza: l'offensiva talebana, gli studenti islamici che assediano Kabul, infine la conquista della capitale, l'orrore del ricordo, il panico per la minaccia presente.
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Con questi lampi di disperazione Shamsia Hassani, pioniera dei graffiti di strada afghani e docente all'università di Kabul, una artista conosciuta ormai in tutto il mondo per la sua "missione" - colorare i muri del paese con veri e propri inni pittorici all'emancipazione femminile, ai diritti delle donne, a un mondo laico - sta commentando sui social media il ritorno del fondamentalismo alla guida del suo paese.
Il primo tweet risale al 9 agosto, i giorni della vertiginosa avanzata degli insorti contro il governo di Ghani. Il post è breve e terrificante: "Incubo". I miliziani ribelli sono ritratti tutti uguali in grigio e nero, inseguono una figura femminile colorata, angosciata, con gli occhi bassi, quasi un anticipo del destino di sottomissione che sa che la attende.
Il secondo tweet è del 14 agosto. I talebani sono alle porte ormai, il governo va verso la disfatta e la donna colorata accende un lume. La testa non è più china, la posizione è quella dritta e coraggiosa di chi vuol difendersi. Ha in mano un vaso, dentro il quale fa luce una fiammella fioca, che tinge - ma pochissimo - di chiaro lo sfondo oscuro e lo spettro talebano che la sovrastano. Il post dice: "Forse tutto questo sta accadendo perchè i nostri desideri sono cresciuti dentro un vaso nero..."
L' ultimo tweet è di ieri: "A morte l'oscurità". La candela è a terra spenta, la ragazza è inginocchiata e disperata, si copre il volto con le mani. Giganteggiano sulla sua disperazione le gambe, la tunica e il mitra del nero studente islamico. Kabul è caduta. A Kabul si stanno dissolvendo le speranze delle afghane e degli afghani che avevano coltivato la loro aspirazione alle libertà. Ma il nero non è più dominante: l'ultimo murale è l'annuncio della resistenza contro il buio integralista.
*VITTORIO RAGONE (ha fondato www.foglieviaggi.cloud. Nato a Castellammare di Stabia nel 1955, è stato un exchange student negli Stati Uniti. Ha lavorato prima all'Unità poi a Repubblica. Ama il trekking e l'opera, lo appassionano le nuove tecnologie e la fantascienza)
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