9a83a782bd268e8e7734ccafb480065227c87835
9a83a782bd268e8e7734ccafb480065227c87835

twitter
facebook
instagram
pinterest
linkedin
youtube

twitter
facebook
instagram
pinterest
linkedin
youtube
9a83a782bd268e8e7734ccafb480065227c87835
e4341ae17577bd1cbd4a1f663a5a7792ac57eac0
5952111312520b699c092268df03f02a7e006015
89b66c1c1e2506af2b3884da9423c7a8f3ed9d7b
64bbca1455995ac855fdfd791e857dd884162b34

ATTENZIONE, PER ORA PUOI ANCORA LEGGERE QUI
MA STIAMO TRASLOCANDO DA 
WWW.FOGLIEVIAGGI.CLOUD
 VERSO IL NUOVO SITO WWW.FOGLIEVIAGGI.COM

Roma-Napoli-Roma: torna a vivere la prima gara in bicicletta

2021-09-26 06:57

Array() no author 84169

bicicletta,

Roma-Napoli-Roma: torna a vivere la prima gara in bicicletta

di ANGELO MELONE*  


Partirono per la prima volta da Porta Pia nel 1902, in un momento in cui Roma viveva una nuova vita e la bicicletta era ormai diventata la regina dei desideri del secolo appena iniziato. Il luogo non era casuale, anche perché partirono il Venti Settembre. Tanto per ricordare al Pontefice della scomunica antipiemontese che tre decenni prima era finita l’era del “Papa Re”.




f0838e28112e2763e8fd1b8dd773296eba759eac.jpg28e018982f6c01f80e4c51f1cbd984fcb5c776f5.jpg







Così il XX Settembre del 1902 si corre la prima edizione della “Corsa ciclistica Roma – Napoli – Roma”, che negli anni divenne mitica, teatro di battaglie tra tutti i grandi dell’epoca. Finì in piena epoca fascista, per essere negli anni dimenticata.



f0838e28112e2763e8fd1b8dd773296eba759eac.jpg28e018982f6c01f80e4c51f1cbd984fcb5c776f5.jpg





Ma non da un gruppo di appassionati della epopea della bicicletta, un po’ veri cultori di storia e un po’ pazzi: recuperano i grandi tracciati eroici e, soprattutto, recuperano e ricostruiscono le biciclette e l’affascinante abbigliamento dei ciclisti d’epoca. E ci vanno – su quelle bici – per centinaia di chilometri. Così nel fine settimana di questo 20 Settembre 2021 la Nova Unione Velocipedistica Italiana ha deciso di far rivivere la corsa che aveva acceso la fantasia e il tifo di tutta Italia, con il supporto – nemmeno a dirlo – della Associazione Nazionale Bersaglieri.




a9290a7573e583becdc12fa362eb6d942587afde.jpg649d2fcf964fd46da436c36c16aaece3b6622d50.jpgdfe684645d88ec3ab167693fcb33a347a67b3971.jpg6c6431dde8f138816c448a23382bba2e367f0aeb.jpga9809d2673f6390dce4b77ee5a7c6bb4e94a35a8.jpg






In una quindicina si sono fatti ammirare (in tutti i sensi, estetico e sportivo) dentro il cortile di Porta Pia che, se non ci fossero stati i flash di tanti smartphone a immortalarli, si poteva davvero immaginare di essere tornati indietro di centoventi anni. Maglie di lana a strisce, pantaloni alla zuava o completi campagnoli con giacca e cravatta, scarpette di cuoio, bici di ferro con zainetti e borracce in alluminio.




a9290a7573e583becdc12fa362eb6d942587afde.jpg649d2fcf964fd46da436c36c16aaece3b6622d50.jpgdfe684645d88ec3ab167693fcb33a347a67b3971.jpg6c6431dde8f138816c448a23382bba2e367f0aeb.jpga9809d2673f6390dce4b77ee5a7c6bb4e94a35a8.jpg




L’hanno rifatto in gruppo, per due giorni quasi ininterrotti, quel tracciato che “scende” dalla via Casilina fino a Cassino, Capua e poi Napoli, per “risalire” lungo la via Appia per Terracina, i Castelli fino alla capitale. Sono 450 chilometri, per strade ora ben asfaltate (insomma: abbastanza bene…). Ma proviamo a fare un salto nel passato, e a immaginare cosa doveva essere correre su quelle strade bianche, completamente in balìa di se stessi, in una Italia appena riunificata.






a9290a7573e583becdc12fa362eb6d942587afde.jpg649d2fcf964fd46da436c36c16aaece3b6622d50.jpgdfe684645d88ec3ab167693fcb33a347a67b3971.jpg6c6431dde8f138816c448a23382bba2e367f0aeb.jpga9809d2673f6390dce4b77ee5a7c6bb4e94a35a8.jpg




La corsa venne ideata dalla Società sportiva “Forza e Coraggio”, sull’onda di due randonnée d’Oltralpe che stavano riempiendo le cronache dei giornali alla ricerca di eroi del nuovo mezzo: la Lione-Parigi-Lione e la Parigi-Brest-Parigi (che ancora esiste). E di coraggio, è il caso di dirlo, ne occorreva parecchio. Il percorso metteva davvero paura: le strade erano ovviamente bianche, molte di quelle che conosciamo – a partire dalla via Pontina – non esistevano, tutta la enorme area tra il Circeo, Terracina e le alture del Frusinate era una palude pericolosa e malsana (ricordate “Canale Mussolini”?).


E poi le biciclette… Quasi non si riesce a immaginare di percorrere quello sproposito di chilometri su mezzi pesantissimi, ovviamente senza cambi. Imprese assurde ma possibili come testimoniano questi appassionati delle “bici eroiche”.




a9290a7573e583becdc12fa362eb6d942587afde.jpg649d2fcf964fd46da436c36c16aaece3b6622d50.jpgdfe684645d88ec3ab167693fcb33a347a67b3971.jpg6c6431dde8f138816c448a23382bba2e367f0aeb.jpga9809d2673f6390dce4b77ee5a7c6bb4e94a35a8.jpg




Insomma, si parte. Per le prime edizioni vincono quasi solo i ciclisti romani, anche grazie – si dice – a sostanziosi aiuti lungo le strade deserte. Ma ben presto inizia la stagione dei miti. Dal 1906, per tre anni di seguito trionfa l’imbattibile Gerbi con la sua maglia scarlatta: resterà come il “Diavolo Rosso” nella storia del ciclismo (e nelle canzoni di Paolo Conte). Ma nel frattempo è iniziata l’era di Costante Girardengo: arriverà primo al traguardo nel 1913 e poi nel 21, 22, 23 e 25. In mezzo, il successo di un giovane ciclista molto noto a Roma: Romolo Lazzaretti, che col fratello Remo ha nel frattempo fondato la bottega ciclistica ancora famosa nella capitale. E in questa lista si aggiungeranno Binda, Guerra, Belloni, Ganna.




a9290a7573e583becdc12fa362eb6d942587afde.jpg649d2fcf964fd46da436c36c16aaece3b6622d50.jpgdfe684645d88ec3ab167693fcb33a347a67b3971.jpg6c6431dde8f138816c448a23382bba2e367f0aeb.jpga9809d2673f6390dce4b77ee5a7c6bb4e94a35a8.jpg




I tempi, intanto, sono cambiati. Il Risorgimento va bene, ma nel frattempo è iniziato il nuovo corso dei Patti Lateranensi e c’è qualcun altro da celebrare: alla Roma-Napoli-Roma si sovrappone la Predappio-Roma. E’ il 1934. Nel dopoguerra per un po’ rinascerà come Corsa Ciclomotoristica, nel senso che i ciclisti venivano “tirati” da un partner su uno scooter in omaggio al nuovo mito italiano su due ruote. Ebbe anch’essa grande notorietà con i campioni più famosi, ma durò poco e in breve scomparve dalla memoria. Finché un gruppo di appassionati un po’ folli…




*ANGELO MELONE (Nato nel '56, giornalista prima a l'Unità poi a Repubblica. Ama fare molte cose. Tra quelle che lo avvicinano a questo sito: la passione per i viaggi, tanta bicicletta e i trekking anche di alta quota)  


clicca qui per mettere un like sulla nostra pagina Facebook
clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
clicca qui per consultarci su Linkedin
clicca qui per guardarci su Instagram








twitter
facebook
instagram
pinterest
linkedin
youtube
9a83a782bd268e8e7734ccafb480065227c87835

twitter
facebook
instagram
pinterest
linkedin
youtube