Pangea e il dramma delle donne: "A Kabul sarà una lunga notte"

di REDAZIONE

"Sarà una lunga notte". Questa frase sulla pagina Facebook dell'onlus Pangea riassume drammaticamente il terrore di tante donne afghane dopo l'avvento dei Talebani.

Dal 2002 la Fondazione creata e diretta da Luca Lo Presti si impegna per difendere e affermare i diritti femminili (anche) in Afghanistan, accompagnando col microcredito e le attività di sostegno il tentativo di laicizzazione del paese. 





Pangea, che ha a Kabul e in altre città dell'Afghanistan collaboratrici oggi in balìa della violenza degli insorti, sta provando in questi giorni a creare un piccolo corridoio umanitario per salvarle. Essendosi impegnate nella causa dell’emancipazione delle donne, sono tra le prime a finire nelle liste nere degli studenti coranici.

I racconti della paura, dell'attesa dei rastrellamenti riempiono le cronache,  e risuonano continuamente nei profili social di questa e altre organizzazioni. "Rischiano la vita, lo stupro, cose che non vogliamo neanche immaginare", hanno raccontato Lo Presti e la vicepresidente Simona Lanzoni nelle interviste di questi giorni. "La caccia alle donne è già cominciata".

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