Nostos, fotografare il ritorno

di GIGI SPINA*

Omero o chi per lui, non conoscendo la fotografia, non poteva sapere che un paio di migliaia di anni dopo di lui non solo qualcuno avrebbe studiato e tradotto in francese tutte le sue parole sul ritorno di Ulisse a Itaca, ma addirittura un fotografo ginevrino avrebbe tentato di ripercorrere e fotografare il nostos di Ulisse sulla base di quelle ricerche.

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Sto parlando di Victor Bérard (1864-1931) e di Frédéric Boissonnas (1858-1946). Bérard, ellenista, scrittore e viaggiatore francese, la cui traduzione dell’Odissea apparve nel 1924, aveva già tentato di ricostruire, sin dai primi anni del ‘900, l’intero viaggio raccontato nel poema omerico, individuandone le varie tappe nel Mediterraneo. Nel 1912, Bérard e Boissonnas intrapresero un viaggio per ricostruire e fotografare i possibili luoghi del percorso odissiaco. I risultati furono immortalati, una ventina di anni dopo, in un bel volume a doppia firma.


GUARDA:       LE IMMAGINI DEL VIAGGIO DI ULISSE

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Remo Ceserani, il compianto studioso di letterature comparate, ha dedicato un bellissimo libro ai rapporti fra fotografia e letteratura, intitolandolo L’occhio della Medusa (Milano 2011), riconnettendo all’occhio terribile di un antico mito la nuova invenzione dell’Ottocento.

Non so se Bérard e Boissonnas, e soprattutto quest’ultimo, abbiano mai pensato a Medusa durante il loro viaggio; in Grecia la Sirena è detta anche Gorgone, quindi non potrei escluderlo.

Fatto sta che, a differenza di chi al ritorno dai viaggi ‘condanna’ amici e amiche a una serata di diapositive (o equivalente tecnologico attuale), Boissonnas ha lasciato un tesoro fotografico, resoconto dettagliato del viaggio, che da pochi anni l’Università di Ginevra ha inserito in un progetto a dir poco ‘mitico’, che noi di foglieviaggi siamo davvero lieti di pubblicizzare.

Un’ultima nota del redattore: non so se qualcuno ricorda una famosa striscia dei Peanuts di Schultz, con Lucy e Linus.

Lucy: “Oh, guarda! Una grossa farfalla gialla! E’ insolito vederne una in questa stagione, a meno che non venga dal Brasile… Dev'essere così! Certe volte lo fanno, sai… Volano su dal Brasile e…”


Linus: “Non è una farfalla, è una patatina fritta!”

Lucy: “Ma guarda! E’ vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?”.

Ecco, mi è venuta in mente visitando il benemerito sito dell’Università di Ginevra e pensando a chi vorrebbe collocare i viaggi di Ulisse nel Baltico o convincerci che il cavallo di Troia era in realtà una nave chiamata hippos.



*GIGI SPINA (Salerno, 1946, è stato professore di Filologia Classica alla università Federico II di Napoli. Pratica jazz e tennis. Gli piace pensare e scrivere, mescolando passato e presente)   


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