Musica in auto, ci vorrebbe una playlist

di MASSIMILIANO DI GIORGIO*

L’ultima volta che ne ho fatta una è stata l’anno scorso, per un lungo viaggio di famiglia prima in nave e poi in auto tra Roma e Barcellona, la Vandea, la Borgogna, il Piemonte e di nuovo la Capitale, con una tappa in Toscana. Una compilation solo di musica italiana, 44 brani per quasi 3 ore, con grandi classici, da Bruno Martino a Pino Daniele, da Nada a Jannacci, passando per Luigi Tenco e Rino Gaetano, con qualche pezzo militante, da Pierangelo Bertoli agli Area e Stormy Six, un’incursione nel presente (I Cani) e minimissime concessione ai figli (Coez e Calcutta). Poi per strada, ho aggiunto una seconda playlist, da Renato Zero agli Afterhours. Era una sorta di viaggio cantato, anche per contribuire alle basi storiche musicali dei tre figli, appunto.

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Quest’anno invece il viaggio Roma-Bretagna e ritorno è stato una continua mediazione, brano per brano, anche con la più piccola (10 anni).

Non so per voi, ma viaggiare con la musica, in quasi tutti i formati possibili, per me è sempre stato naturale. E non solo per me: le compilation musicali da viaggio, che negli anni 90 erano soprattutto vendute in cofanetti cd, una piccola nicchia commerciale, oggi che le auto non hanno più il lettore cd di serie ma semmai il sound system a cui connettere lo smartphone, girano su Youtube o su Spotify. Se ne trovano a decine.

I miei primi viaggi accompagnati dalla musica risalgono agli anni Settanta. Sulla Fiat 850 grigio topo dei miei genitori non c’era l’autoradio, ma portavamo una radiolina, che fu poi sostituita dal mio primo radioregistratore, e da una cassetta con i primi due album dei Clash (non vi dico l’entusiasmo dei miei…). Poi ho dei flash. Un mese di viaggio in Australia, primi anni Novanta, accompagnato soprattutto da un’antologia dei New Order. Una vacanza in auto In Spagna coi due miei coinquilini, e Franco Battiato nelle casse (non era una scelta mia, ma non mi dispiacque). Un lungo percorso in auto da Bruxelles alla Borgogna, con i Chemical Brothers (finché la mia fidanzata non si stancò e protestò, ma ci volle un po’ di tempo).

La musica mi accompagna anche per viaggiare in aereo e, più raramente, in treno, quando non leggo. Ma guidare un’auto con una colonna sonora è quasi irrinunciabile, per me.

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La playlist più recente che ho trovato è Family Road Trip di Apple Music, aggiornata quasi ogni settimana, con molto pop, un po’ di classici (Queen e Beatles), le chitarre dei Proclaimers. Ma c’è anche una compilation di “pop italiano”, Viaggio in famiglia, dove trovi pure Nek e Gianluca Grignani (oddio), ma fortunatamente c’è Cosmo (che però non definirei pop), e anche Roy Paci, Vasco, Tiziano Ferro. O ancora, una “Italia in viaggio” con molto rap, ma anche Tiromancino e Cesare Cremonini.

Su YouTube, come dicevo, l’offerta è vastissima. Ho trovato anche un’antologia “musica rilassante da viaggio” che per me sarebbe un attentato alla circolazione, con un fortissimo rischio di addormentarsi al volante. Bmw invece propone sul suo sito web ben sette playlist (da Guidare di Notte a Road Trip: ma c’è anche una più modesta "In auto dal lavoro fino a casa"). Ci si può sintonizzare direttamente dal sito, chissà se anche con un’utilitaria di altra marca…

Poi ci sono quelli che per partire in viaggio consigliano di scaricarsi musica Usa dagli Steppenwolf e i Canned Heat fino ai Red Hot Chili Peppers, come se uno partisse su un Mustang diretto a fare surf sulla West Coast, immagino. C’è anche una pagina, Canzoni più tamarre da ascoltare in macchina… che sono veramente tamarre, fidatevi. Ci sono Le 10 canzoni per andare in moto, selezionate dalla rivista specializzata “Due Ruote” con una collezione rock non male.

E voi? Avete una compilation o un genere di musica preferito, per viaggiare? Scrivete per raccontarcelo.


*MASSIMILIANO DI GIORGIO (Roma, 1965. Ha lavorato negli anni Novanta all’Unità, poi all’agenzia Reuters. Dal 2019 è un freelance. Scrive praticamente di tutto, tranne che di sport)


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