Montaretto borgo bifronte, con le bouganville e Berlinguer

 di DONATA BONOMETTI*

Un borgo bifronte Montaretto. Popolarissimo e sciccosissimo. Racchiude una storia di conflitti sociali e addirittura di uno sciopero, al contrario, degli abitanti per potersi costruire da sè la strada negli anni Cinquanta; esibisce ancora dei murales all'ingresso dell'abitato inneggianti al Quarto Stato; possiede l'unica Casa del Popolo ancora viva e vegeta e unica al mondo a strapiombo sul mare; ospita solitamente un critical wine per cui arrivano da ogni dove, non casualmente il primo di maggio o il 25 aprile, si dà vita a un variopinto happening sottotitolato Terra e Libertà.

Dunque bandiere rosse che sventolano orgogliose tra bouganville prorompenti e vigneti biodinamici .

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(L'Hospitale)

Montaretto è' un borgo ligure, in costa davanti al mare di Bonassola, molto ben tenuto, e che è stato scoperto dai lombardi radical chic già qualche decennio fa. Non se la prendano, questi ultimi, se uso questa espressione un po' stereotipata del classico ligure che guarda con sospetto i "foresti", ma certo è che Montaretto è da tempo l'antidoto del fine settimana contro la frenesia padana. Un luogo resistente ed elegante.

Io da buona ligure l'ho scoperto tardi, invitando ad un week end un' amica milanese che ne sentiva parlare da tempo nel giornale dove lavorava. Come volevasi dimostrare.... Abbiamo ricordi profumatissimi, ma sfumati, di quel fine settimana perchè di vermentino ne abbiamo veramente bevuto un certo numero di gotti. Dove? All'esterno della Casa del Popolo insieme a un gruppo di anziani del paese, allora c'era ancora qualche partigiano fra loro, che ci guardavano con curiosa cordialità. E ci raccontarono la storia della Casa del Popolo. Acquistato il terreno per conto del PCI e con il progetto redatto gratuitamente da un tecnico vicino al partito, i lavori furono affidati al volontariato nei fine settimana e all'autofinanziamento di mille lire al mese per famiglia. La Casa del Popolo fu inaugurata dal 1970, ma “appena realizzata la soletta abbiamo già cominciato a ballare” raccontarono gli anziani. Entrando, un grande salone addobbato dalle bandiere, l'immagine di Berlinguer dominante su tutti, Togliatti e Gramsci più ridotti, i tavoli per il gioco delle carte, il calciobalilla per i più giovani. E poi quei finestroni sul mare di cui la visione immensa quasi sgomenta. 

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Nonostante Montaretto sia ben dotato di bed and breakfast, in quel week end di fine primavera non trovammo posto per la notte, rifugiandoci nel borgo di Costa di Framura distante pochi chilometri. Percorsi a piedi (e sotto l'effetto alcolico ancorchè accarezzate dalle siepi di rosmarino a cascata dai muretti), perchè essendo Costa di Framura referente a Chiavari e Montaretto alla Spezia quel tratto di strada non era servito da mezzi pubblici. Mi dicono che oggi il problema è risolto. Troverete un bus pietoso che vi raccoglie, dopo la sosta alla Casa del Popolo.

Costa di Framura è un paese che si snoda lungo una sola strada, medievale, con case secolari, fiori coltivati ovunque, una torre carolingia del nono secolo, una chiesa del XII secolo con un Bernardo Strozzi che firma la pala d’altare. Poco distante, nella chiesetta di San Lorenzo, una Deposizione di Luca Cambiaso, pittore genovese che spopola nei più importanti musei d'Europa. In una di queste abitazioni a un piano con rampicanti d'obbligo, c'è un’antica targa in pietra che sta ad indicare che qui nel 1400 esisteva un hospitale per i viandanti. E qui più di dieci anni fa hanno aperto un ostello. Si chiama appunto Antico Hospitale. Due camere con 4 letti a castello, una cucina con un tavolone. Lo gestiva agli inizi la cooperativa Le Matt, offrendo appunto lavoro a persone fragili. Credo ci siano stati poi dei passaggi di mano ma l'ostello , quando riaprirà, è una esperienza da non perdere. Siccome in quanto ostello prevede la condivisione, se ci andate in due famiglie di amici diventa casa di vacanza in esclusiva per quel tempo che volete dedicare a questo mare dall’alto, che sembra un’apparizione; o fa da sfondo alle antiche ville di Anzo, una frazione sottostante, dove i Da Passano prima i Fieschi poi hanno lasciato la loro impronta.

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(Montaretto)

Ancora due passi in discesa e siete nel mare di Framura. Senza troppo aggettivi, ricordiamo che questa località è di fatto la Sesta delle Cinque Terre che distano pochi minuti di treno da qui. Dalla stazione di Framura o da quella successiva di Bonassola. A seguire Monterosso, la prima delle Cinque. Lasciamo Costa e torniamo verso Montaretto e da lì affrontiamo una salita verso Reggimonti attraversando, peraltro, un vigneto che si chiama Verment Ing. Merita una sosta non solo questo vino, già dotato del riconoscimento di due calici del Gambero Rosso, ma anche la storia di questi produttori. Una coppia non più giovane, lei architetto lui ingegnere (da cui l'etichetta), allora ancora in attività, che alcuni anni fa comprarono terreni abbandonati, lavorandoli personalmente, seguendo corsi di importanti esperti per acquisire esperienza, e progettando qua la loro vita a seguire, la loro pensione.

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(Reggimonti)

Agli inizi scappavano tre giorni alla settimana dalla metropoli per potare, pulire, e poi vendemmiare imbottigliare e via dicendo,  utilizzando pannelli fotovoltaici per risparmiare l’energia. Ora immagino vi si saranno stabiliti. E chi se ne va da Reggimonti? Un luogo attaccato al cielo, con un orizzonte di mare sempre più largo sempre più sconvolgente, con una piazza grande come un salotto, sei case abitate tutto l'anno. Qui furono ritrovati i resti di un tempio dell'Alto Medioevo e le tracce di un'antica strada di collegamento - la Via Ligurum - antecedente la dominazione dell'impero romano in Liguria. Da questa altitudine vi passa davanti una quadriremi che dal porto di Luni è salpata carica di marmi di Carrara per raggiungere Marsiglia (Massilia). Affonderà durante il tragitto.


*DONATA BONOMETTI (40 anni di lavoro nei giornali. Di Padova negli anni '70, e a seguire di Genova. Oggi famigliolanza, volontariato, viaggetti italiani - ho paura di volare - e passeggiate in questa Liguria, musa aspra e generosa. Quando si potrà, mostre, musei, arte. Ero un' archeologa, sono stata una cronista. Comunque ho sempre scavato)


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