Mille modi per dire AgruMI. A Milano
di FABIO ZANCHI*
Uno dice: “Agrumi”. Facile: arancia, mandarino, limone, pompelmo, cedro. Qualcuno si spinge oltre: lime, bergamotto, addirittura pomelo e kumquat. E va, con la fantasia, agli agrumeti assolati del Sud, Calabria, Sicilia, costiera amalfitana. Banale. E sbagliato, perché si taglia fuori una fetta intera del nostro Paese in cui gli agrumi vegetano in abbondanza, arricchendo il paesaggio. Come minimo dalla Toscana in su, fino alle coste del lago di Garda, dove c’è addirittura un paese chiamato Limone, e addirittura città come Monza o Milano.
L’occasione per dare una rinfrescata al nostro atlante e alle nostre conoscenze scientifiche, storiche e alimentari c’è. Organizzata dal Fai a Villa Necchi Campiglio, nel cuore Liberty di Milano, il 12 e 13 febbraio si tiene la decima edizione di Agrumi, Saperi e sapori del Mediterraneo. È una mostra mercato di tutto ciò che ha a che fare con il fantastico e variegato mondo degli agrumi. Ma è anche molto di più, grazie agli incontri che vi si possono fare.
(AgruMi Villa Necchi Campiglio, Milano - foto Luciano Monti 2018 FAI - Fondo Ambiente Italiano)
Poniamo, per esempio, che tra gli espositori incontriate Davide Chiaravalli, monzese, vivaista da generazioni. Lasciatevi guidare. Da uno come lui c’è da imparare un sacco di cose. Per esempio, che non è poi così strano partire da Monza per parlare di agrumi, frutti tra i più solari che si conoscano.
È una lunga storia, infatti, quella che lega il capoluogo della Brianza alle arance. Bisogna risalire al 1790, quando per volontà di Ferdinando d’Asburgo l’architetto Giuseppe Piermarini (sì, proprio quello cui si deve il teatro alla Scala di Milano) progettò l’Orangerie della Villa Reale: una serra monumentale lunga 100 metri, destinata a ospitare agrumi e piante esotiche. La tradizione vivaistica della zona andò avanti negli anni, irrobustita dal lavoro e dalla lungimiranza di Gaetano Vimercati, il bisnonno di Davide Chiaravalli, che comperò le terre lì intorno, rese fertili dalla costruzione del canale Villoresi a fine Ottocento.
(AgruMi Villa Necchi Foto Gabriele Basilico 2019 FAI - Fondo Ambiente Italiano)
Per farla breve: grazie allo spirito di iniziativa della famiglia, collegata con la tradizione asburgica, attingendo alla collezione storica del giardino di Boboli negli anni si è arrivati a riprodurre qualcosa come 140 varietà antiche di agrumi. In mostra a Villa Necchi la produzione attuale sarà piuttosto variegata. Agrumi dal nome familiare si accompagneranno ad altri, ignoti e suggestivi. Basta metterli in fila per avere l’idea della complessità e della ricchezza di questa grande famiglia: Poncirus trifoliata monstruosa, Limone a foglia variegata, Arancio dolce a foglia variegata, Arancio amaro a foglia variegata, Pumelo, Lumia dolce, Limone indiano, Limone a frutto di pera, Citrus micrantha, Tacle, Limone wolkameriano, Lime, Citrange, Kucle, Arancio dolce, Arcobal (ibrido arancio tarocco x limone meyer), Chinotto, Limone di Meyer, Limequat, Eromocitrus glauca, Calamondino, Kumquat, Arancio amaro a foglia di salice, Clementino, Mandarino, Arancio amaro a frutto scannellato, Limone mellarosa.
(AgruMI, Villa Necchi Foto Gabriele Basilico 2019 FAI - Fondo Ambiente Italiano)
Il programma, per domenica a mezzogiorno, punta sul racconto della valorizzazione da parte del Fai del Giardino della Kolymbethra, aperto già da vent’anni nella Valle dei Templi ad Agrigento. Questa area agricola, racchiusa tra il tempio di Castore e Polluce e quello di Vulcano, conserva antiche varietà di agrumi e rare specie mediterranee. Di qui vengono le marmellate che saranno vendute a Villa Necchi e che vale la pena di assaggiare.
AgruMI a Villa Necchi Campiglio, Milano
Giorni e orari: sabato 12 febbraio, dalle ore 12 alle 18; domenica 13 febbraio, dalle ore 10 alle 18
Biglietteria: Intero: 7€; manifestazione e visita alla villa: 15€
Ridotto 6-18 anni: 4€; manifestazione e visita alla villa: 7€
Studenti 19-25 anni: 4€; manifestazione e visita alla villa: 10€
Iscritti FAI: 4€
Informazioni e dettagli su programma ed espositori su www.faiagrumi.it
*FABIO ZANCHI (Da piccolo guidava trattori e mietitrebbie. Da giornalista, prima all’Unità e poi a Repubblica, ha guidato qualche redazione. Per non annoiarsi si è anche inventato, con Nando dalla Chiesa e altri spericolati, il Controfestival di Sanremo, a Mantova)
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