Milano fuoriporta, l'arte sopravvive fra marcite e vecchie fabbriche
di CARLA CHELO*
“Dicono che Ulisse, stanco di meraviglie, pianse d’amore nel vedere Itaca, umile e verde. L’arte è quell’Itaca, una verde eternità, non le meraviglie”. Viene in mente questa frase di Jorge Luis Borges leggendo Gite fuoriporta nei dintorni di Milano Sud, l’ultima delle guide di Ediciclo che propone 30 itinerari in bici o a piedi tra natura, arte e storia.
LE ALTRE USCITE DI EDICICLO A LUGLIOSono nella stragrande maggioranza percorsi lungo le strade minori o accanto ai corsi d’acqua della pianura Padana. Parliamo di Lomellina, zanzare, marcite, risorgive del cremonese o campi del lodigiano, di tenaci imprese idrauliche per trasformare terreni acquitrinosi in eldorado agricoli, di risaie a perdita d’occhio, pioppeti, vecchie cascine quando va bene, agricoltura intensiva nella maggior parte dei casi. Niente a che spartire con la bellezza sfacciata dell’Italia del Grand Tour eppure, o proprio per questo, questi trenta itinerari sono viaggi d’arte, riscoperte di qualcosa di molto più intenso e intimo della gitarella fuori porta.
Prendete l’escursione nel periferico quartiere milanese dell’Ortica. Per fare un paragone sarebbe un po’ come se a Roma una guida proponesse una gita al Quadraro. All’Ortica si può scoprire il racconto murale che il duo di writersorticanoodle sta tracciando da anni lungo le pareti del quartiere: prima sono comparsi i volti delle donne che hanno lasciato il segno, poi dei protagonisti dello sport, e infine dei milanesi dello spettacolo: da Jannacci a Ornella Vanoni, il prossimo progetto riguarda il gruppetto di ragazzi, i partigiani, che hanno cacciato gli ultimi nazisti da Milano.
Tra le casette del borgo dell’Ortica sorto attorno alla stazione correva una via romana, ancora riconoscibile almeno nel percorso, e ancora punteggiata di absidi e cascine in attività, poi c’è la mitica balera dell’Ortica dove una sera sembra di essere in Romagna e il giorno dopo tra i rappers di Brooklyn, e resistono benché malridotti i capannoni della Innocenti, ruderi della scomparsa civiltà operaia, proprio come al Quadraro i resti degli acquedotti lo sono della civiltà dei romani antichi e del potere dei papi. Si tratta insomma di viaggi tra i frammenti di quelle storie che compongono la ricchezza di ogni città.
Ci sono naturalmente anche itinerari più classici, tra le colline e i rilievi dell’Oltrepo pavese, o in val Trebbia, o come il giro delle ville lungo i Navigli, o semplicemente naturalistici, come l’itinerario alla congiunzione di Ticino e Po, non lontano da Pavia. E poi le escursioni tra i castelli e le abbazie, come Morimondo o Miravalle, e quelli magici come il percorso delle libellule e infine quello alla riscoperta dei fontanili e delle risorgive, a Quartino di Capralba nel Cremonese, dove Guadagnino ha girato Chiamami col tuo nome. Queste polle d’acqua che sgorgano dal terreno tra gli 11 e i 16 gradi e hanno contribuito alla ricchezza di Milano (grazie a loro si poteva raccogliere l’erba anche nove volte l’anno, il doppio che altrove) oggi sono praticamente sparite. Assorbite dalle fabbriche una volta e poi definitivamente spazzate dall’incuria.
"Gite fuoriporta nei dintorni di Milano Sud" Editore Ediciclo Pagine: 200 Prezzo: 18 euro Collana: escursionismi
I due autori della guida, Paolo Patané e Monica Torri, hanno già lavorato insieme per un’analoga guida sugli itinerari a Nord di Milano. Quest’ultimo libro, che spazia dall’Alessandrino in Piemonte fino all’Emilia e al bresciano, riguarda in pieno la pianura padana e proprio nella parte che è stata più ferocemente saccheggiata, sfruttata, non a caso una delle aree, dal punto di vista atmosferico, più inquinate d’Europa. La loro ricerca dei residui più significativi della bellezza che resta di questo luogo così in pericolo lo rende ancora più caro e più prezioso.
*CARLA CHELO (Nata a Roma, ha lavorato per il quotidiano l'Unità, il settimanale Diario della settimana e i tg di Studio Aperto e di Tgcom24 a Mediaset. Ora viaggia e scrive solo per piacere)
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